Assessori provinciali a casa, deputati e senatori invece no

Egregio direttore, scorrendo quanto è stato pubblicato dai giornali e ascoltando i brevi riassunti forniti dalle televisioni, ho capito che per le Province è davvero finita per sempre. Ciò che non hanno fatto i barbari, l’hanno fatto i barberini.Mi metto nei panni degli amministratori provinciali di tutta Italia: avranno programmato una serie di interventi e di opere pubbliche da dislocarsi un anno dopo l’altro... avranno previsto investimenti economici concreti per i territori di appartenenza dall’inizio alla fine del loro mandato... cosa succederà ora?Penso alla Provincia di Lodi e in particolare ai progetti che «Il Cittadino» ha ripettamente illustrato, a partire dalle serre da costruirsi a fianco della centrale di Bertonico. Avrebbero dato lavoro a 200 persone. Scrivo “avrebbero” perché mi chiedo, senza un ente come la Provincia di Lodi, chi porterà avanti un simile progetto.E poi, senza la Provincia, chi impedirà taluni progetti devastanti per il Lodigiano, tipo l’idea di aprire un nuovo casello dell’autostrada in zona compresa tra Borghetto e la Motta Vigana, per industrializzare e distruggere con colate di capannoni tutti i campi coltivati? Chi riuscirà ad alzare alta la voce a difesa del nostro territorio, quando imprenditori senza scrupoli vorranno (come è capitato) aprire discariche, impianti di fanghi e inceneritori?

Ettore Locatelli

Mi lasci aggiungere un’altra riflessione, signor Locatelli. Deputati e senatori mandano a casa tutti gli assessori provinciali d’Italia, mentre loro restano fino al termine della legislatura, per non perdere diarie e prebende. Era già accaduto alcuni anni fa: legiferarono che i sindaci avrebbero dovuto limitarsi ai due mandati (perché - era sottinteso - se si fossero fermati troppo nei municipi si sarebbero illegalmente arricchiti), mentre per loro, deputati e senatori, il mandato è illimitato... è sufficiente trovare qualcuno, tra noi elettori, che li rielegga all’infinito.

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