Allungare la S1 a Piacenza? Molto meglio avere treni veloci

Gentile direttore, ho letto che il signor Massimo Baldi del Comitato pendolari di San Zenone vorrebbe allungare la linea S1, Lodi-Saronno, fino a Piacenza per “salvare” dal disagio quotidiano noi pendolari della Bassa. Tanta premura non è dovuta e neppure, per quanto mi riguarda, gradita. Non lo è perché da un’apparente miglioria deriverebbe un danno certo per noi pendolari di Casalpusterlengo e Secugnago. È ragionevole pensare, infatti, che con l’allungamento della linea S1 fino a Piacenza verrebbero del tutto soppresse le fermate dei già rarissimi treni interregionali, con la conseguenza di dilatare i tempi di percorrenza o di costringere i casalini al cambio treno a Lodi. Inoltre, neppure i cronici ritardi troverebbero soluzione senza un rafforzamento della linea, e questo, in tempi di vacche magre, è pura utopia. Infine, mi domando perché il Comitato pendolari di un paesino come San Zenone, praticamente area metropolitana milanese, si preoccupi con tanta sollecitudine della sorte dei pendolari della Bassa? Addirittura “suggerendo” alla Regione Lombardia le soluzioni ai nostri guai? Lungi da me dal pensare male, ma non vorrei che qualcuno lo prenda in parola spacciando poi la fregatura per una richiesta “democratica”. Il fatto che i treni della S1 non facciano schifo come altri (ieri, tra l’altro, mi sono quasi rotto la schiena su un sedile del “Bologna” che si è divelto, di cui allego la foto) non è una ragione sufficiente per percorrere 50 chilometri in un’ora e mezza. Non lo è perché a Milano ci andiamo per lavorare, dunque il nostro interesse principale si concentra sull’efficienza del servizio più che sul confort o sulla possibilità di raggiungere Malpensa e congiungersi alla linea Emiliana in una sorta gran tour ferroviario. La richiesta è un’altra ed è semplice: treni decenti e veloci e nelle ore che servono. Se questo non possibile ne prenderemo atto, ma non prendeteci per i fondelli. Cordialità

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