Alimentazione: è il momento che gli esperti facciano luce sul biologico

Illustre Direttore, mi consenta segnalare e riflettere su due temi legati all’agricoltura, importanti e diversi tra loro ma che hanno a che vedere con la nostra salute. Ci sono persone che si domandano perché in Italia ed in Europa non venga utilizzato in agricoltura il metodo bio-dinamico Rudolph Steiner, legato alle pannocchie. In cosa consiste? È un metodo studiato per creare un perfetto equilibrio con la terra, permettendo così la crescita sana delle piante senza nessun bisogno di pesticidi. Il metodo bio-dinamico Steiner viene insegnato al popolo dell’India, un paese immenso (1 miliardo di abitanti) ma poverissimo, che non può permettersi l’uso di pesticidi e che da loro già funziona alla grande. Ci chiediamo allora, come mai in Italia ed in Europa non si è ancora conosciuto e praticato. Sarà forse che questo metodo non può essere applicato su larga scala? Oppure nasconde delle trappole tra cui quella che va ad intaccare enormi interessi tipo quelli delle multinazionali che producono questi maledetti pesticidi? L’altro tema che ha appassionato molti è quello che riguarda l’agricoltura biologica. Negli ultimi tempi «Il Cittadino» ha pubblicato diverse lettere sul tema, tutte piuttosto critiche verso un settore che in pochi anni ha realizzato un boom artificioso (se non truffaldino) che pone però seri interrogativi sulla autenticità dei prodotti, la loro qualità e soprattutto sui controlli che lasciano alquanto a desiderare. Dato che si tratta di prodotti alimentari è bene giudicare e approfondire la loro genuinità e la loro provenienza in quanto dobbiamo cercare di salvaguardare la salute di milioni di persone che acquistano e si alimentano solo con prodotti c.d. biologici. È vietato quasi parlarne... anche a livello mediatico questo tema è tabù, oppure se ne parla disinformando, ma l’entusiasmo iniziale per questo tipo di produzione sembra abbia fatto il suo tempo. Sta avanzando con preoccupazione una nuova ideologia legata all’agricoltura ambientalista che coltiva pericolose illusioni e che rischia di farci ripiombare in cupo passato dove l’avvento di carestie ed epidemie era la regola. Parecchi scienziati di diversi continenti, sostengono che l’ossessione della riconversione all’agricoltura biologica non migliora la qualità e salubrità dei cibi, oltre a significare meno produttività rispetto all’agricoltura convenzionale di ben il 50%; prezzi più alti e forti crisi alimentari nei paesi poveri. Finora il tema biologico si è prestato a mistificazione e soprattutto ad affari lucrosi di ogni genere. Tecnici ed operatori agricoli sostengono che si è prodotto 100 e venduto 1000, e di quel 100 prodotto solo una minima parte aveva veri canoni di sicurezza. È stato acclarato scientificamente che la maggior parte dei prodotti biologico sono stati concimati con concimi naturali; letame che produce urea, nitrati in alta concentrazione molto pericolosi per la salute che sono responsabili principalmente dei colibatteri (febbri tifoidee, cistiti, ecc.). Inoltre, dicono sempre i tecnici, il biologico ha poca difesa contro i parassiti e le micotossine che lo infestano. Dato che, come in ogni settore, esistono diverse scuole di pensiero, sarebbe utile, nonché istruttivo, conoscere dagli operatori esperti dei problemi evidenziati, quali sono le loro opinioni a riguardo e gli eventuali suggerimenti che ci vogliono proporre. Cordialmente.

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