Al corteo ci hanno schedato tutti, ma non abbiamo paura

Gent.mo Direttore,da libero cittadino lodigiano ho partecipato alla recente manifestazione contro la tem (tangenziale esterna Milano), svoltasi a Pessano con Bornago al Presidio permanente Martesana, alla cascina Bragosa. Alla manifestazione erano presenti diverse categorie da sempre impegnate a difendere il territorio: agricoltori, ambientalisti, associazioni, comitati, amministratori e sindaci e molte persone comuni. I diversi interventi succedutisi hanno ancora una volta messo in evidenza la possibile devastazione del territorio, in gran parte agricolo, con conseguenze drammatiche per le aziende, gestite da intere famiglie con dipendenti, che in diversi casi dovranno chiudere definitivamente o ridimensionare di molto i loro obiettivi. In cambio il territorio cementificato, oggetto di programmi politici e speculativi, offrirebbe solo mano d’opera precaria, a basso costo, impoverendo ancora di più lo scenario, già drammatico, del mondo del lavoro.L’inquinamento causato dal traffico, altro punto critico dell’intera pianura Padana, sarebbe ulteriormente aggravato e peserebbe ancora una volta sul territorio e sugli abitanti con l’effetto di peggiorare la qualità di vita e di conseguenza un aumento delle malattie tumorali.Anche le posizioni di potenti gruppi industriali e bancari, indirizzati verso la realizzazione “a tutti i costi” della tem e di altre opere autostradali già programmate in Lombardia, senza un sereno confronto con il territorio, è stato citato come uno sfruttamento a spese della popolazione e come un arrogante attacco alla democrazia.Molto critica è stata anche la constatazione che i politici ai vertici delle istituzioni regionali e provinciali hanno appoggiato il progetto tem senza condizioni, ignorando invece le reali e urgenti necessità del territorio da loro amministrato che chiede invece un servizio di trasporto pubblico, capillare, efficiente e moderno.La coesione di ideali tra le tante diversità presenti alla manifestazione ha reso possibile, a conclusione della giornata, raggiungere in corteo la strada provinciale 103, che attraversa l’abitato di Pessano con Bornago, per una pacifica dimostrazione.Aggiungo un’ultima considerazione. Dovendo necessariamente passare da una strada stretta con un unico ingresso per entrare nella cascina Bragosa, sede del Presidio permanente della Martesana, le targhe di tutte le macchine di passaggio sono state registrate dalla pattuglia dei Carabinieri che presenziava al cancello. Successivamente, al momento della formazione del corteo, un persona chiaramente infiltrata tra i presenti si impegnava con particolare cura a fotografare tutti, ma proprio tutti, i manifestanti che gli passavano davanti.Personalmente non ho nulla da nascondere e penso che tutti i presenti alla cascina Bragosa siano stati nella mia condizione: manifestavamo il nostro dissenso su un’opera inutile, devastante e speculativa. Manifestavamo per avere servizi, aria e acqua pulita, un’agricoltura a “chilometri zero” e un futuro migliore per i nostri figli.Qualcuno ha avuto paura di noi: ci hanno contati e registrati, forse prevedevano disordini che invece non sono avvenuti, la manifestazione è stata pacifica e civile.Ma sono sicuro che a far paura sono state (e lo saranno ancora) le idee diverse che ha la popolazione dei paesi del tracciato tem, rispetto ai signori della politica, lontanissimi dalla realtà e ai signori “degli affari” che puntano solo ed esclusivamente ai pedaggi autostradali.La ringrazio per l’attenzione e invio cordiali saluti.

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