A Lodi forse stanno iniziando a multare anche le idee

Caro Direttore, a Lodi, dopo le multe agli invalidi che parcheggiano sulle strisce blu, sono in arrivo anche le contravvenzioni per chi simpatizza con i proprietari dei cani. Posso dirlo con cognizione di causa, perché è successo proprio a me. Dopo che ho organizzato, come referente dell’associazione Amici Animali, assieme alla LAV, la manifestazione di protesta -tenutasi sabato 6 ottobre scorso a Lodi - contro l’assurdo e illegittimo divieto di entrata nei parchi (direttive europee e nazionali sono contro la discriminazione nei confronti dei proprietari dei cani e numerose anche recenti sentenze del TAR hanno dato torto ai comuni che avevano adottato i divieti, annullandoli) mi è stato recapitato in data odierna un verbale di accertamento di violazione amministrativa in cui mi si contesta la violazione dell’art. 65 del Regolamento Comunale di Polizia Urbana per essere entrato in via IV novembre presso i Giardini Barbarossa alle ore 11,30 del 6 ottobre 2012 introducendo un cane incurante dell’apposita segnaletica di divieto.

Io non posseggo cani e non conducevo cani; ho solamente solidarizzato con i proprietari dei cani contro il divieto di entrata.

A questo punto è doveroso esporre nella loro verità i fatti così come si sono svolti quella mattina: entrato con altri nel parco dell’Isola Carolina, senza cane, gli agenti di polizia locale che ci attendevano all’ingresso del parco si sono avvicinati a me a al responsabile della LAV, anch’egli senza cane, che camminavamo ai lati dell’On. Brambilla (che invece teneva al guinzaglio il proprio cane) e ci hanno avvisato che saremmo stati passibili di sanzione. Il corteo dei partecipanti si snodava dietro di noi, ma nessuno tranne noi è stato personalmente avvisato, chi era nelle ultime file non se ne è neppure accorto.

Ci hanno poi accompagnato nella nostra marcia sempre senza far rilevare a chi aveva il cane della possibilità della contravvenzione.

Stessa cosa ripetuta all’ingresso dei Giardini Barbarossa.

Il verbale recapitato a me, è fotocopia di verbali recapitati ad altri partecipanti, contenendo la medesima affermazione di contestazione verbale agli interessati, cosa non vera a detta di tutti i partecipanti; anche in questo caso, come nel mio, dichiarando falso in atto pubblico.

Con una falsità aggiunta: perché, ripeto, io oltretutto il cane nemmeno l’avevo.

Ora ricorreremo contro questo divieto adendo tutte le vie che la legge ci consente, anche forti di numerose sentenze che - come già detto - in ogni parte d’Italia i tribunali amministrativi regionali hanno emesso, costringendo i comuni a ritirare i divieti; così come ricorreremo contro le sanzioni analizzando con i nostri legali tutti gli aspetti incongruenti descritti in maniera non aderente la realtà dei fatti, testimoniati da chi ha partecipato e dai tanti cittadini che erano presenti.

Certamente, aver descritto nei verbali fatti e circostanze non realmente accaduti, fino al paradosso di multare un cittadino che legittimamente manifesta, per il solo fatto di manifestare (in assenza del cane non esiste altra giustificazione) dona un’immagine pessima che si ritorce senza ombra di dubbio contro chi ha inviato sanzioni , già ingiuste perché si basano su una decisione illegittima, e a maggior ragione perché -oltre che illegittima - anche assunta «a tappeto».

Questa contravvenzione per le circostanze e le modalità con cui mi viene attribuita, tanto più essendo io uno dei promotori dell’iniziativa, assume un sapore di intimidazione tale da rasentare quella spiacevole azione persecutoria che è mobbing.

A pochi giorni dal varo di una innovativa legge che la Regione Friuli Venezia Giulia ha voluto estendere a tutto il suo territorio, a favore dei possessori di animali e dei loro padroni, in un panorama nazionale e sovranazionale in cui gli esempi di apertura verso gli animali e i loro diritti sono fortunatamente sempre più numerosi, sono obiettivamente anacronistiche certe rigide posizioni e sinonimo di insensibilità e di arretrata chiusura mentale.

Contro tutto questo, non lasceremo nulla d’intentato. Perché tutto questo a Lodi cambi, crediamo che quanto abbiamo intrapreso abbia in sè tutte le motivazioni per continuare ad andare avanti con determinazione.

Colgo l’occasione per rivolgere un invito a chi ha ricevuto il verbale di accertamento affinché ne inoltri una copia al mio indirizzo email ([email protected]) o a quello del referente LAV ([email protected]), onde poter procedere.

Resta una richiesta che le circostanze mi impongono legittimamente di fare: mi si spieghi quale sia la motivazione ( oltre a quella - di cui sono certo - di voler far cassa a tutti i costi), per cui sindaco e comandante della polizia locale accertino una violazione che non può esserci stata, in assenza della materia prima: il povero incolpevole, ma anche inesistente, quadrupede..

A meno che, a Lodi si stia cominciando anche a multare le idee...

Grazie dell’ospitalità e buon lavoro.

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