A cosa servono le telecamere in un tunnel sempre buio?
Gent.mo Direttore,l’estate ha portato un po’ di lavori in città a Lodi, che hanno attirato la mia attenzione, di ritorno da un lungo tempo trascorso altrove. E pure qualche confronto con l’“altrove” mi è venuto naturale, ma su questo punto non mi soffermo: potrebbe venirne fuori un discorso troppo lungo..Mi limito a qualche osservazione, alle quali non riesco davvero a dare una spiegazione appena logica.La prima, riguarda la posa della telecamera di sicurezza nel parcheggio
D’Azeglio: secondo gli annunci avrebbe dovuto tutelare il passaggio sotto viale Dalmazia fino all’ingresso del Parco dell’Isola Carolina.Noto che la telecamera è posizionata esattamente alla pensilina delle bici ad uso gratuito (ma , per inciso, come mai sono sempre due, massimo tre, benché ragionevolmente finito il periodo di manutenzione annunciato e iniziato il periodo estivo?). Il tunnel che parte a una certa distanza dalla postazione-bici resta dotato, si fa per dire, di due soli punti luce (il terzo è stato strappato quasi subito dopo la posa, parecchio tempo fa e mai sostituito): due punti luce di cui però uno sfregiato da spray nero, quindi pressoché inservibile, oltre che - entrambi - avvolti da ragnatele secolari. Uno spettacolo desolante.Mi chiedo quale funzione di sicurezza (se tale è rimasta l’intenzione) possa avere un occhio elettronico a parecchi metri da un tunnel semibuio, anche di giorno, figuriamoci di sera/notte.Mi chiedo, se non ci sia, contestualmente, la volontà di tornare ad illuminarlo decentemente (ora che i vandali, se mai ne avessero l’intenzione, non la dovrebbero passar liscia a strappare di nuovo l’impianto). Anche per non vanificare uno strumento di controllo, sempre che il controllo arrivi fin lì.Nello stesso posto, mi viene spontanea una ulteriore osservazione: come si vede dalla foto, il totem rosso che illustra la dislocazione delle bici gratuite è stato sostituito dalla telecamera che ne ha preso il posto, e spostato… Ma spostato dove? Proprio a metà, davanti alle postazioni delle bici, impedendo di fatto la possibilità di usufruire di due punti d’aggancio (la foto è esplicativa in proposito). Direi che errore migliore non si potesse fare…..
Poco più avanti, verso il centro città, nel quadrilatero di via Magenta e dintorni, cartelli informativi del comune spiegano (v. foto) l’inizio lavori e le diverse condizioni di viabilità dovute alla presenza di cantieri: ma leggete con attenzione la frase riportata. Una frase “sospesa” che dice: “In relazione al provvedimento riguardante il transito si pone inoltre in evidenza come le opere in atto non interessando le aree di intersezione tra detta via Magenta e tutti i tratti viari ad essa intersecatisi.”. Punto. E quindi?Il seguito, ce lo possiamo solo… inventare….? O c’è un refuso malandrino non osservato?Infine resta un’osservazione su quel “coso” (v. foto) che non so definire (la
fantasia può aiutare, ma … potrebbe anche andare troppo oltre il decente…) posizionato sul marciapiedi di Corso Archinti da poco, dopo la rimozione del vecchio portabici a suo tempo reso inservibile da un mezzo sconosciuto appena due giorni dopo la posa: a cosa può servire? Ad agganciarci delle bici, presumibilmente: peccato che lì dov’è (su una piccola penisola del marciapiedi) ingombrerebbero totalmente il passaggio.Infatti i Lodigiani, che proprio senza buon senso non sono, non ci agganciano un bel niente, cioè ne testimoniano in pratica l’inutilità (ci ho visto solo una moto, appoggiata di traverso… Doveva essere di uno che non ci aveva suo malgrado capito un’acca).Grazie, Direttore, per la Sua cortese disponibilità a ospitare questa mia, condita da un auspicio: che si pensi un po’ alle cose prima di metterle in pratica, e che farlo anche solo un poco possa servire. Non tanto: qualche secondo sarebbe anche sufficiente a risparmiarsi domande...Cordialità