No, non posso, non devo, non voglio tacere. Amici che vivono in una località di una regione adiacente alla nostra stanno vivendo un brutto terribile lutto perché la loro giovane cagna - grande di taglia, bellissima, gioiosa, buona - è stata avvelenata da micidiali polpette di carne mentre giocava con un suo amico cane (che avvelenato anch’esso si è però salvato). Credo che non devo tacere anche perché circa 15 giorni fa ho letto su Il Cittadino che nella bassa lodigiana era avvenuto l’avvelenamento di due cani e quattro gatti, tutti morti, se ben ricordo.
Perché questa terribile eliminazione di animali domestici? Creature di dio, e così spesso utili a noi umani: come cani guida per ciechi, cani per pet terapy, cani utili alla polizia, cani senza «professionalità» specifiche che altruisticamente salvano persone in acqua, sotto la neve, in casa...
Perché questo odio «ontologico» verso loro o verso le loro famiglie? O per quali interessi personali?
La «cagnona» di questa famiglia di amici aveva allevato un gattino abbandonato e da mesi si occupava di educare anche un cucciolo di cane, anche se di razza molto diversa: le faceva da maestra e quasi da mamma, senza pregiudizi... anche in questo gli animali sono spesso al di sopra della nostra «civiltà umana».
Il gattino è morto pochi mesi fa, avvelenato anche lui, prima di lei, nella stessa zona. E il cucciolo rimasto è ora solo, orfano di tutti e due.
Ma c’è anche la sua «amicizia» con una piccola tartaruga di terra: si limitava a osservarla incantata mentre mangiava la sua insalata, e forse per simpatia o per curiosità, si metteva una fogliolina in bocca anche lei...
Mi chiedo chi sono queste persone capaci di preparare bocconi attraenti avvelenati con prodotti pericolosi (l’Asl di competenza sta accertando il tipo di veleno usato) per molti altri animali e per lo stesso ambiente. Possibile che nessuno sappia dei loro misfatti? Si possono definire «umane»?
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