Come in Sciascia anche in Palo Volponi (Urbino 1924 - 1994) l’impegno civile travalica la letteratura per assumere un coinvolgimento diretto. Eletto al Senato nel 1983 «i suoi discorsi parlamentari sono straordinari esempi di passione civile e di perizia argomentativa, nata dall’urgenza in “situazione” di uno strumento di invenzione figurale». Oltre ai discorsi il volume presenta anche i materiali di un romanzo parlamentare-epistolare su “Palazzo Madama” concepito da Volponi in dialogo con il senatore Edoardo Perna, romanzo a forte «connotazione grottesca e parodica, incentrato sulle misteriose apparizioni di un “Senatore Segreto” che, dalla monarchia in poi, ha sempre abitato come uno spettro le quinte del Parlamento, riuscendo a votare a favore dei trasformismi e delle maggioranze più vili e corrotte. Contro questa fissità, “segretezza” e “devozione”, Volponi ci attesta come un’altra Italia sarebbe stata possibile se solo avessero trovato ascolto l’onestà culturale, i progetti e le tensioni ideali di cui la sua molteplice esperienza industriale, politica e letteraria è il più prezioso documento». Le sezioni del volume sono ricche di apparati e affidate ai maggiori esperti di Volponi in Italia. Oltre al curatore Emanuele Zinato, Sofia Pellegrin, Massimo Raffaeli, Enrico Capodaglio. Bella anche la sezione di fotografie di Volponi di Isabella Balena Pochi scatti senza posa. Chi scrive inoltre ricorda con gratitudine l’intervento in Senato di Volponi per l’ottenimento della Bacchelli (1991) a Roberto Rebora, a pochi mesi dalla morte (1992) del grande poeta, nella sua casa milanese di via Cappuccio, sotto sfratto del Comune.
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