Quegli anni ruggenti della stampa a vapore

Oggetti d’uso quotidiano, i mass media sono percepiti come strumenti del presente, astratti, svincolati da un contesto storico; invece, proprio il processo storico ha avuto un ruolo centrale nella loro formazione e nel loro successivo successo e diffusione. Alla ricostruzione dell’elaborata formazione dei mass media, che rispetto a quanto indicato dal titolo non è limitato alla sola realtà italiana, è dedicato questo ponderoso quanto agile e scorrevole saggio di Andrea Sangiovanni che ripercorre per l’appunto l’evoluzione del sistema mediatico cercando un filo conduttore comune tra le differenti storie specialistiche del settore, da quelle della stampa a quella della radio a quella del cinema, solo per citarne alcune. Un viaggio che inizia ben prima della nascita dei media, durante gli anni dell’industrializzazione e dell’avvio delle produzioni di massa alla fine dell’Ottocento, quando, grazie all’evoluzione tecnologica, si poté assistere alla successiva rapida introduzione di una serie di innovazioni destinate a rivoluzionare il costume quotidiano: dalla stampa tipografica a vapore, alla fotografia, sino alla riproduzione meccanica del suono e al telegrafo. Nasce in questi decenni, grazie all’invenzione di Morse, l’idea della comunicazione globale con la costituzione di una rete telegrafica e che vedrà una serie di accelerazioni nel corso degli anni successivi. Dai primi passi incerti, claudicanti, in cui l’umanità ancora non si rende conto delle potenzialità della radio, o del cinema, alla definitiva consacrazione negli anni fra le due guerre, quando i ruggenti Venti videro il successo delle nuove forme di comunicazione e una forte connessione tra queste e i sistemi politici.

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