Il futuro del mondo, tra guerre e crisi idrica

Per il Sud del mondo proprio non c’è speranza: nel 2050 le nazioni più vicine al Circolo polare artico, il grande Nord, diventeranno sempre più floride, potenti e politicamente stabili; al contrario, i paesi più vicini all’Equatore dovranno affrontare problemi gravi come la carenza idrica, l’invecchiamento della popolazione e megalopoli affollate e insediate dai costi crescenti dell’energia e alluvioni lungo le coste di mari e fiumi. Uno scenario apocalittico dovuto, secondo Laurence Smith, autore di 2050. Il futuro del nuovo Nord a quattro fattori: la tendenza demografica, la domanda di risorse naturali, il cambiamento climatico e la globalizzazione. Tutti fenomeniche trasformeranno la parte più settentrionale del globo in un «luogo di frenetiche attività, di maggior valore strategico e importanza economica».

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L. C. SMITH, 2050.Il futuro del nuovo Nord, Einaudi, Torino 2011, pp. 381, 30 euro

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