Franco Cordelli fa i conti con “l’ombra di Piovene”

«Non importa capire (o sapere) se si tratti di un’ennesima menzogna, un’altra prova di sofisticata malafede». L’estrapolazione arbitraria, quasi un sondaggio emotivo dell’intero libro, L’ombra di Piovene, che Franco Cordelli, romanziere, critico, suscitatore di eventi e festival in anni lontani e pioneristici (per taluni versi) dedica al controverso scrittore veneto. Il contendere di Cordelli è un corpo a corpo narrativo e critico con la figura di Piovene e la sua scrittura. All’indietro, il critico romano rievoca il fastidio provato nel leggere in gioventù i romanzi; più tardi al contrario e controcorrente, anche analizzandone la biografia Cordelli giunge alla conclusione che la prosa conserva a posteriori ancora una qualità superiore (ma è tutto in soggettiva) a quella di Moravia.

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