Tre domande, all’apparenza slegate tra loro - Chi è il prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l’uomo che fumava sul Titanic? – ci trascinano nella lettura del nuovo successo di Donato Carrisi, autore dei fortunatissimi thriller Il suggeritore e Il tribunale delle anime, ma nuovo a questo tipo di romanzo. Il destino è una forza capace di determinare avvenimenti che cambiano il corso della vita: esso, infatti, lega in modo sempre più stretto e imprevedibile le vicende del mercante di spezie Rabes, dell’affabulatore Guzman, del principe italiano Davì e del dottor Jacob Roumann, il protagonista, ancora capace di guardare al mondo con curiosità nonostante le delusioni subite; e intreccia eventi della Storia altrettanto lontani, come la tragedia del Titanic e la Prima Guerra Mondiale, collegate da straordinarie coincidenze, come spiega nella postfazione l’autore, che le ha scoperte grazie ad approfondite indagini documentali. «Il desiderio è il solo motivo per cui andiamo avanti in mezzo a tanto orrore. Tutti abbiamo bisogno di una passione, o di un’ossessione», afferma uno dei personaggi che animano il romanzo, svelandone la verità più profonda. L’amore, unico e autentico motore di avventure e di ricerche, permea storie che, in un gioco di incastri, scaturiscono l’una dall’altra, e nelle quali spesso un personaggio diventa narratore di altri episodi, perché «per rendere felice un uomo basta offrirgli l’opportunità di raccontare». Il fumo, vizio o arte, perversione o piacere, aleggia nei luoghi (come il simbolico ma reale Monte Fumo), avvolge i protagonisti e, come un filo sottile e seducente, avvince dall’inizio alla fine di un racconto ricco di fascino e poesia.
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