Vizzolo, «ubriaco alla guida» per un milligrammo di alcol di troppo: è senza patente da ottobre

L’odissea kafkiana di un muratore che da tre mesi non riesce neppure ad andare al lavoro

Per una bevuta di troppo con gli amici, che gli ha fatto “sforare” di un milligrammo il limite consentito per guidare (0,51 grammi per litro, quando la soglia è 0,50) un muratore 60enne si è visto ritirare la patente nello scorso ottobre dalla polizia stradale, al casello Teem di Vizzolo, e ancora a metà febbraio non è riuscito a riaverla. Trattandosi di una sanzione solo amministrativa, non deve preoccuparsi anche di un futuro processo come nei casi più gravi, da 0,8 grammi in su, ma se l’è cavata - per modo di dire - con la sospensione di tre mesi da parte del prefetto competente. Peccato che, colpevole la burocrazia, l’automobilista non abbia potuto riottenere subito il documento, almeno nei termini previsti, con conseguenze per lui gravi non potendo raggiungere il posto di lavoro. Senza lavoro, ha dovuto pagare anche le sanzioni (546 euro) e accollarsi tutti i costi per richiedere la restituzione della patente. Entro 60 giorni ha dovuto prenotare e sostenere l’esame del sangue, dei capelli, per procedere alla visita della commissione medico scientifica, per un ulteriore costo di quasi 200 euro. Superati gli esami con tasso alcolico zero, ha dovuto sottoporsi alle visite oculistiche e psicologiche per accertare eventuali disturbi fisici o mentali. Quindi gli è stato comunicato il luogo dove, presentando una fototessera, potrà avviare la richiesta della nuova patente e ritirarla, una volta scaduto il termine della sospensione. Tuttora il muratore non sa se gli verrà consegnata una patente definitiva e la durata: lo scoprirà soltanto dopo la seconda visita della commissione medico-scientifica.

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