
Una panchina rosa per la piccola Diana Pifferi, la bimba morta di stenti nel 2022
San Giuliano Sarà installata con una targa nel giardinetto di Borgolombardo
Sarà una panchina di pietra sulle tonalità del rosa accompagnata da una targa, che verrà installata a breve nel giardinetto di via Indipendenza, a ricordare la piccola Diana Pifferi, la bimba di 16 mesi che nel luglio 2022 la madre Alessia ha lasciato morire di stenti nella sua abitazione del quartiere milanese di Ponte Lambro. I funerali della piccola erano stati celebrati proprio nella frazione di Borgolombardo dove vivono i nonni di Diana, i quali hanno voluto che la loro nipote fosse sepolta nel cimitero di San Giuliano. A distanza di oltre due anni dalla terribile tragedia che aveva fortemente scosso anche la comunità del Sudmilano, l’amministrazione di Marco Segala ha appena dato il via all’iter per la fornitura del manufatto che terrà la viva la memoria di Diana. L’assessore ai lavori pubblici Andrea Garbellini spiega: «Sulla base dell’indirizzo che come giunta abbiamo ricevuto oltre un anno fa dal consiglio comunale, dopo avere sentito i famigliari di Diana, come amministrazione abbiamo deciso di ricordarla con un arredo pubblico che abbiamo ritenuto adeguato al luogo della frazione di Borgolombardo dove si incontrano i bambini a giocare». Mentre per conoscere la dicitura che si leggerà sulla targa occorrerà attendere il momento in cui nel corso di un evento istituzionale questa verrà scoperta. Intanto il Comune ha dato incarico ad una ditta del settore di fornire la seduta di pietra e la targa con il nome di Diana su cui si soffermeranno le altre mamme della frazione quando porteranno i loro figli a giocare, alcune delle quali nel difficile giorno del funerale avevano preparato striscioni e palloncini da fare volare in cielo per lanciare un segnale unanime in un momento di profonda tristezza. Sarà un angolo dal particolare significato che inviterà la comunità anche a riflettere sull’importanza che ha l’attenzione al prossimo per prevenire storie di solitudine e di marginalità che possono degenerare a danno dei più indifesi, come è capitato alla piccola Diana Pifferi.
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