Sul “piatto” progetti da 18 milioni per le case di comunità nel Sudmilano

SANITA’ I numeri presentati all’assemblea dei sindaci dell’Asst a Pioltello: a San Giuliano i nuovi servizi saranno pronti entro la fine dell’anno, nella primavera del 2026 il piano per Melegnano

A San Giuliano la casa di comunità dovrebbe essere completata entro fine anno, mentre a Melegnano bisognerà attendere il 2026 per la casa e l’ospedale di comunità, che verranno realizzati ex novo sull’area comunale in via San Francesco. È questa la tempistica dei due maxi-interventi destinati a mutare radicalmente il panorama socio-sanitario del Sudmilano, che saranno finanziati dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per un costo complessivo pari a 18 milioni di euro. Durante la conferenza dei sindaci svoltasi ieri mattina a Pioltello, sono questi i numeri snocciolati dal direttore generale dell’Asst Melegnano Martesana Roberta Labanca, che ha fatto il punto sulle case e gli ospedali di comunità in programma sul territorio. A partire proprio da quelli di San Giuliano e Melegnano, tra i principali Comuni del Sudmilano: dal costo di oltre 6 milioni di euro, nel primo caso la casa di comunità sorgerà nel centro socio-sanitario di via Cavour, che è interessato da una completa riqualificazione.

A Melegnano ha invece preso il via la costruzione dell’ospedale e della casa di comunità, la cui spesa totale è stimata in 12 milioni di euro. A San Giuliano la conclusione dei lavori è prevista per la fine di quest’anno, mentre per Melegnano si parla della primavera 2026. Dopo il saluto della sindaca di Pioltello e presidente della conferenza dei sindaci Ivonne Cosciotti, ieri mattina la manager Labanca ha quindi affrontato le principali questioni sul tappeto, la maggiore delle quali riguarda la carenza di personale. «Nel 2024 sono state attivate 27 procedure concorsuali per il comparto e 37 per i dirigenti, grazie alle quali abbiamo ridotto il turnover e aumentato il numero delle risorse disponibili - ha sottolineato il direttore generale dell’Asst -. Tra comparto e dirigenza, rispetto al 2023 l’incremento è stato pari a 52 unità, che certificano un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti. Abbiamo poi lavorato per rafforzare l’offerta in tema di ambulatori, servizi territoriali e ospedalieri. Pur riconoscendo le criticità legate al reperimento di personale sanitario, sono stati raggiunti risultati incoraggianti sul fronte delle assunzioni, che contiamo di replicare anche nel 2025 e negli anni futuri». Secondo Giovanna Capelli e Luca Bertagna del Coordinamento per il diritto alla salute Melegnano Martesana, «non sono stati però presentati reali progetti per il rilancio della nostra Asst. Non basta annunciare dei bandi per reperire nuovi infermieri, ma diventa fondamentale mettere in campo politiche ad hoc per renderla finalmente attrattiva».

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