SAN DONATO Un tifoso su due arriverà allo stadio in auto: «Necessario potenziare il servizio su rotaia»

Secondo i tecnici del Milan il Comune dovrà proporre uno shuttle di collegamento con Rogoredo

Un tifoso su due diretto al futuro stadio del Milan arriverà in automobile. La proiezione è contenuta nel grafico a torta contenuto nella proposta di variante che la società SportLifeCity, controllata dalla società rossonera, ha consegnato al Comune di San Donato nel settembre scorso. Stando al prospetto, saranno il 33 per cento i tifosi che si muoveranno con i mezzi pubblici (il 23 per cento in treno e il 10) in autobus, mentre il 7 per cento arriverà in moto. Infine, il 2 per cento sceglierà la mobilità dolce e un altro 2 per cento salirà sui Taxi. La necessità di maggiori garanzie di potenziamento della rete di mezzi pubblici che condurranno all’impianto figura nel fitto elenco di integrazioni progettuali che il Comune a questo punto attende dal Milan. In particolare, nei carteggi ufficiali varati dai tecnici dell’ente, a cui dovrà dare riscontro il club, è scritto nero su bianco: «Si ravvisa la necessità di valutare e introdurre soluzioni progettuali alternative atte a rafforzare, agevolare e implementare il sistema del trasporto pubblico (compreso il comparto ferroviario), e della mobilità dolce, con la finalità di creare le condizioni e i presupposti per ridurre drasticamente le quantità ipotizzate di traffico automobilistico di accesso all’area». Ad esempio, tra i suggerimenti, in merito alla rete ferroviaria, è stata indirizzata all’investitore la proposta che fa leva su uno «shuttle su rotaia per collegamento all’area di Rogoredo» in base modello definito per raggiungere l’ospedale San Raffaele, nonché di utilizzare il «binario dedicato su linea ferroviaria esistente in prossimità della nuova stazione». Inoltre alla società calcistica è stato fatto notare che «per lo studio della mobilità sono stati utilizzati parametri legati a fasce orarie e a periodi dell’anno (giugno-luglio) che non rappresentano con efficacia lo stato di fatto del traffico reale nel territorio e che generano uno studio d’impatto non coerente al periodo di utilizzo della struttura in progetto». Altro capitolo critico riguarda l’impatto che avrà l’opera di rilievo internazionale sulle principali direttrici del territorio che conducono al comparto San Francesco, con richiese di approfondimenti in merito ad esempio al deflusso veicolare. Temi, questi ultimi, che torneranno comunque in primo piano non appena sul tema stadio si aprirà la fase di confronto tra l’amministrazione e i cittadini.

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