San Donato, stadio del Milan: conti sotto i riflettori per l’acquisto del terreno

Nessun contenzioso fra la società e il Comune. Scaroni parla agli azionisti e conferma la volontà di realizzare l’opera nel Sudmilano

Il presidente del Milan Paolo Scaroni in occasione dell’Assemblea degli azionisti del club ha confermato l’intenzione di realizzare il futuro stadio nell’area San Francesco di San Donato, intanto fuori dagli ambienti ufficiali sta tenendo banco la notizia, frutto di qualche indiscrezione, che si sarebbero create delle tensioni con il Comune per quanto concerne la partita “dare e avere” tra la proprietà del terreno, l’immobiliare Asio, e l’ente stesso. In realtà da approfondimenti è emerso che la somma in gioco di 13 milioni di euro non rappresenterebbe alcun elemento di tensione e che non ci sono contenzioni in corso. In base a una ricostruzione, il “caso” potrebbe essere legato a dei conteggi che riguardano il passato. In particolare, nel 1993, quando era stato approvato il piano di urbanizzazione del Quartiere Affari-San Francesco, l’allora proprietà dell’area San Francesco aveva realizzato degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria pari a 7 milioni di euro e aveva versato al Comune l’importo di 12 miliardi di vecchie lire, pari a circa 6 milioni di euro attuali, per ulteriori oneri. Somma, quest’ultima che, in base ad alcune interpretazioni, se nessuno investisse nel lotto al centro dell’attenzione, l’ente dovrebbe restituire al privato. Fatto sta che, comprando il terreno, il Milan acquisirà anche un credito con il Comune dal momento che la cifra già versata verrà sottratta dal calcolo, che sarà effettuato tecnici dell’ente, riguardo il contributo del costo di costruzione per la realizzazione dello stadio. Calcolo, quest’ultimo, che viene effettuato sulla base di un coefficiente basato sul valore dell’opera. L’assessore Massimiliano Mistretta commenta: «Si tratta di passaggi che sono tutti documentati negli atti ufficiali che la società SportlifeCity, controllata al 90 per cento dal Milan, ha depositato insieme alla propria proposta di variante, pertanto si tratta di elementi noti alle parti e al Comune, rispetto ai quali non è in atto assolutamente alcun contenzioso come è stato erroneamente riportate su alcune testate».

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