
San Donato: Silvano è rinato due volte
IL RINGRAZIAMENTO Il 60enne colpito da infarto alla Rundonato incontra chi lo ha saputo salvare intervenendo subito per rianimarlo
Silvano Sichirollo, 60 anni, è tornato a vivere esattamente dove il suo cuore si era fermato: lungo il percorso della Rundonato, la partecipatissima corsa podistica cittadina di San Donato Milanese. Solo che, questa volta, ha voluto fermarsi lui. Per abbracciare – uno per uno – coloro che gli hanno salvato la vita. Sabato sera, al Mulberry di via Alfonsine, Silvano ha spedito un invito speciale: non per festeggiare un compleanno, ma per ringraziare chi, ormai più di un mese fa, lo ha strappato alla morte. E al suo invito hanno risposto in primis Marco Proietti, compagno di corsa, e Cristian Brognoli, che per primi hanno iniziato il massaggio cardiaco. Poi il team in bicicletta della Croce Rossa di San Donato – Sara Antonelli, Simone Greco, Mattia Ragone – che è arrivato con il defibrillatore e ha “risvegliato” proprio Silvano facendo ripartire il suo cuore. Un cuore, va detto, che Silvano conosce bene. «Non è il mio primo arresto – racconta – ma è il primo con il cuore nuovo. Mi fu trapiantato 33 anni fa: batteva in un ragazzo di vent’anni». A ogni arresto, Silvano si è rialzato.
«Voglio ringraziare mia moglie Giuliana, che mi è sempre stata vicino, e mio figlio con il quale ho corso per la prima volta quand’era in passeggino. Io non mi stancherò mai di dire che sono fortunato: mi sono sempre trovato nel posto giusto, in ospedale o in Pronto soccorso, l’ultima volta in una corsa con amici preparati e la Croce Rossa che mi hanno salvato». A colpire è la lucidità con cui ricostruisce tutto. «La prima cosa che ha detto, appena ripreso – racconta Marco – è stata: chiamate mia moglie». Sara Antonelli lo dice con chiarezza: «Nel soccorso, ogni secondo conta. E la diffusione dei defibrillatori è di grande importanza. Nel caso di Silvano l’intervento è stato immediato: Marco e Cristian hanno avviato subito il massaggio cardiaco, quindi noi siamo arrivati in bici, attrezzati con il defibrillatore». L’ambulanza l’ha chiamata proprio Sara, mentre Mattia Ragone e Simone Greco hanno tagliato i vestiti di Silvano e applicato le piastre del Dae. E poi sono anche andati a trovarlo in ospedale: «Era contrariato, perché a pranzo a casa avrebbe mangiato coniglio con la polenta, ma soprattutto era preoccupato perché diceva: adesso mia moglie non mi farà più correre». Invece no, Silvano ha già ripreso a correre dietro parere positivo dei medici.
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