San Donato: i monaci scendono in campo contro lo stadio con vista sull’Abbazia. «Evitiamo danni irreparabili»

In un manifesto il sofferto appello al Comune e alle autorità ecclesiastiche

Un appello accorato e condiviso, l’invito rivolto alle «amministrazioni comunali di Milano e di San Donato, e la Diocesi di Milano di fare in modo che siano evitati questi danni irreversibili alla nostra casa comune», e una riflessione su quelle che «saranno le conseguenze per Chiaravalle, considerando che il complesso di San Donato, nell’area verde di San Francesco a soli 800 metri dal borgo, utilizzerà anche migliaia di metri quadri della cinta del Parco Sud di Milano per parcheggi, piste ciclabili e verde attrezzato?». È sottoscritta dalla Comunità monastica, dalla comunità parrocchiale di Chiaravalle e dal Centro Nocetum la lettera-manifesto affissa, nel finesettimana e distribuita, in forma di volantino, nel Borgo milanese che sorge sul confine con San Donato e dove ormai da mesi sale il timore per effetti e conseguenze di un’eventuale realizzazione, a due passi dalle antiche mura, del progetto nuovo impianto sportivo del Milan, uno stadio da 70mila posti con annessi spazi ricettivi, commerciali e museali.

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