SAN DONATO «Il nuovo stadio del Milan ci costerà tre milioni di euro all’anno»

È la stima calcolata da Ispra relativa al danno economico provocato da ogni ettaro di terreno impermeabilizzato

Discussione a tutto tondo sull’ipotesi stadio Milan a San Donato, e mentre mancano conferme ufficiali sullo stato reale delle trattative, a offrire ulteriori spunti di riflessioni e stampelle al fronte del no arrivano i dati forniti da Ispra, Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale. A raccogliere e diffondere quanto pubblicato dall’agenzia ministeriale sono le associazioni impegnate nella battaglia in difesa dell’area San Francesco dove il Milan potrebbe realizzare il sognato impianto sportivo di proprietà da 70mila posti, impianto che in molti definiscono «importante volano per l’economia del territorio». «Peccato però – sottolineano i rappresentanti dei comitati – che consumare suolo ha un costo». A sostegno della posizione espressa vengono portati i dati forniti, appunto, da Ispra secondo cui mediamente ogni ettaro di terreno impermeabilizzato crea un danno economico annuo alla collettività di 100mila euro. «Ispra - spiegano dal comitato per il no - stima che il costo annuale medio per la perdita dei servizi ecosistemici si aggiri attorno ai 100mila euro per ettaro ( ovvero 10 euro per ogni metro quadro perduto , ndr). Più nel dettaglio, il flusso di servizio che il suolo non sarà più in grado di assicurare oscilla tra 66mila e 81mila euro a ettaro all’anno. A ciò si aggiungono tra 23mila e 28mila euro a ettaro per lo stock di risorsa perduta. Il totale è quindi compreso tra 89mila e 109mila euro l’anno. Danno economico quantificato in termini di servizi ecosistemici persi, di aumento delle emissioni di gas serra e di crescita dei rischi per la salute». Sempre secondo il comitato «il progetto dello stadio del Milan, oltre allo campo, verosimilmente prevederebbe una serie di altri edifici e strutture, primariamente di tipo ricettivo-commerciale, con l’impermeabilizzazione di 30 ettari nella migliore delle ipotesi, 55-65 in quella più “gradita” società» calcolo che comporterebbe una spesa ipotizzata, per i prossimi 30 anni, di 90 milioni di euro, vale a dire 3 milioni all’anno.

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