San Donato: «Così ho salvato mio papà» - VIDEO

PRECIPITATO IN MONTAGNA La figlia 16enne dell’ex assessore Marco Menichetti racconta «il sabato più terribile della vita»

«Ho visto mio padre in fondo al dirupo con la testa insanguinata: l’ora che ho trascorso in cammino al buio per raggiungere il paese più vicino è stata la più brutta della mia vita». Nella giornata di ieri ha parlato al «Cittadino» la sedicenne Viola, figlia dell’ex assessore sandonatese Marco Menichetti che sabato pomeriggio è precipitato per cento metri in un canalone gelato in Valsesia, nella zona di Carcoforo, dove, in attesa dei soccorsi, immobilizzato da una serie di fratture, è andato in ipotermia, con la temperatura corporea scesa a 34 gradi. La sua vita è salva proprio grazie alla capacità che ha avuto la figlia di reagire in una situazione così difficile. «Il papà mi ha chiesto di raggiungerlo nel canalone perché con la gamba rotta non poteva muoversi - spiega -, a quel punto io ho iniziato a scendere cercando di aggrapparmi agli alberi, ma poi nell’ultimo tratto sono scivolata anche io, in caduta libera. Quando ero vicina a lui mi ha detto di mettergli lo zaino sotto la testa, io l’ho coperto, e ho cercato di inviargli la localizzazione, ma il cellulare non prendeva il segnale anche se comunque le coordinate sono rimaste in memoria e quindi sono state poi utili ai soccorritori per individuare il punto in cui si trovava. Infine il papà mi ha spiegato che sarei dovuta risalire per raggiungere Carcoforo, che è il centro abitato più vicino, al fine di allertare i soccorsi». Intorno alle 17, quando ha iniziato a diventare buio, Viola si è incamminata lungo un percorso a lei sconosciuto. Tra gli imprevisti, le è rimasto incastrato un piede in una roccia e nel tentativo di liberarsi ha perso lo scarpone che non ha più ritrovato, quindi ha camminato affondando un piede nella neve.

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