
San Donato: il Comune aumenta di un terzo la tassa per i rifiuti
LA STANGATA E per commercianti e industrie il rincaro sarà anche maggiore
A San Donato Milanese è stata anche colpa dei due palazzi ex Saipem che si sono ormai completamente svuotati se è arrivata a una stangata sulla tassa dei rifiuti Tari. Così almeno provano a dare una giustificazione dal municipio, dopo che hanno deciso di aumentare l’incasso in media del 30 per cento per le utenze domestiche, con un rincaro che è anche più elevato per le attività commerciali e per le imprese. Con i bollettini alla mano, molti cittadini si stanno rendendo conto proprio in questi giorni dell’improvviso incremento che ha avuto la tassa che deve coprire i costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, nonché di una serie di altre attività che vanno dalla nettezza urbana allo sgombero neve. In realtà il Comune, attraverso i propri canali, nel mese di ottobre aveva già annunciato alla cittadinanza che la Tari quest’anno sarebbe stata più salata. Ma a scatenare malcontento tra numerosi sandonatesi è stato l’importo che ciascuno ha letto nero su bianco sul proprio bollettino dove è indicata la somma che ciascun nucleo dovrà saldare entro il 2 dicembre con possibilità di procedere con un unico acconto o di suddividerla in due tranche con pagamento della seconda rata entro il 28 febbraio.
Ai post ricchi di disappunto che si rincorrono sui social, si sommano le segnalazioni che stanno arrivando in Comune da parte di famiglie che chiedono spiegazioni. Tra questi, un abitante della città dell’Eni che ha scritto al «Cittadino», lamenta un incremento che per quanto lo riguarda è del 60 per cento in quanto spiega di avere pagato 206 euro di Tari nel 2023, mentre nel 2024 dovrà spendere 329 euro. Secondo l’informativa del Comune, San Donato paga uno scotto legato fatto che si è fermata l’attività nel Terzo e nel Quarto Palazzo, dove erano insediati i 3mila dipendenti Saipem, pertanto la superficie di utenza non domestica è passata da circa un milione di metri quadrati a 700mila metri quadrati. E tenendo conto che le superfici non domestiche nei calcoli hanno un peso del 58 per cento, questo “fardello” in più è stato distribuito su tutti i contribuenti. Inoltre, ha fatto sapere il Comune, si somma l’inflazione alle stelle del 2023, nonché il rincaro dei carburanti e altri costi del servizio che sono aumentati con ripercussioni sul conto che è stato recapitato ai cittadini.
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