Mensa scolastica, la seconda portata destinata ai bambini: agli insegnanti solo il primo e la frutta

SAN GIULIANO I docenti in rivolta, il sindaco Segala replica: «Abbiamo preferito tenere i costi bassi per le famiglie»

San Giuliano

Per tagliare le spese d’ora in avanti il pranzo che gli insegnanti consumano nei refettori scolastici di San Giuliano sarà composto solo da un piatto di pasta o da un passato di verdura e dalla frutta. In quanto la seconda portata verrà servita solo ai bambini. Il clima è di grosso malcontento. Oltre alle mail cariche di disappunto che alcuni dei diretti interessati hanno inoltrato in municipio, una docente ha scritto a «il Cittadino» segnalando il “caso” che si è aperto a seguito della decisione intrapresa dall’amministrazione comunale. Parlando anche a nome di alcune sue colleghe, la maestra lamenta a chiare lettere: «Gli insegnanti sono venuti a conoscenza di questa decisione solo perché è arrivata una mail con il nuovo menù a coloro che hanno una dieta specifica per problemi di salute certificati, oppure perché hanno ricevuto la notizia dalle cuoche della mensa». E fa notare: «Il Comune di San Giuliano è l’unico in tutta Italia ad avere aderito a tale taglio». Infine, la docente lancia l’affondo: «Questo è un attacco al tempo pieno scolastico. Mi chiedo: può un docente arrivare facilmente alle 16.30 con 20 bambini solo con questo “pranzo”, che il più delle volte lascia a desiderare?». Pertanto conclude risentita: «Si tratta di una minaccia ad un modello civico e di educazione alla salute che gli insegnanti perpetrano attraverso l’educativa e la didattica». Il sindaco Marco Segala replica: «Gli insegnanti sono dipendenti statali e il trasferimento di 118 mila l’euro all’anno che riceve il Comune dallo Stato per i loro pasti non è sufficiente. Sino ad ora l’ente ha coperto la differenza con una somma intorno ai 50 mila euro all’anno. Dal momento che c’è un’ordinanza della Corte di cassazione che di fatto lascia discrezionalità ai Comuni, in cui fa riferimento ad un “pasto adeguato” per i docenti che può essere composto da prima portata e frutta, noi abbiamo assunto questo provvedimento. Si tratta di una decisione – conclude – tesa innanzitutto a non aumentare le tariffe che pagano le famiglie per i pasti dei loro figli tenendo conto che il Comune ogni anno stanzia anche più di 200 mila euro proprio per evitare rincari a carico dei nuclei del territorio»

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