MEDIGLIA «Non mi sarei mai aspettato
che Rosa potesse uccidere, sono solo e abbandonato a me stesso»

Parla il marito della donna in carcere per l’assassinio della madre: «Da allora sono senza aiuto e soldi»

«Mi è caduto il mondo addosso: mi sono trovato improvvisamente solo». Sono le parole di Mario De Luca, 60anni, di Mombretto di Mediglia, dopo la notizia della richiesta di condanna della moglie, Rosa Fabbiano, a 28 anni di carcere per avere ucciso la mamma, smembrandone il corpo. Un delitto che risale al 31 marzo 2022, ma scoperto solo mesi dopo, il 26 maggio, quando i carabinieri hanno rinvenuto quel che restava di Lucia Cipriano, 84 anni, nella vasca del suo appartamento a Melzo. «Io non mi sono accorto di niente, non ho mai immaginato nulla di quello che era successo» racconta De Luca, che ripercorre quei mesi in cui la compagna, dalla quale si è separato il mese scorso, era «come sempre» amorevole: «Mi preparava la colazione la mattina, mi dava un bacio prima di andare a dormire. Se avesse voluto farmi del male, avrebbe potuto nel mio sonno sotto farmaci, visto che sono invalido al 100 per cento e ho una mobilità limitata. Non lo ha mai fatto». Da qui l’urlo di dolore del marito di Rosa Fabbiano. «Tra l’altro, io ho saputo dal «Cittadino» che la pm ha chiesto 28 anni di carcere per la mia ex compagna - si sfoga De Luca -. Io mi sono trovato nel buio, senza sapere nulla, con la mia auto ( attrezzata per disabili , ndr) comprata a novembre 2021 a rate che continuo a pagare e che è sotto sequestro dal 26 maggio 2022, in una situazione di difficoltà economica».

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