Il caso del “medico” rimosso a Vizzolo, pazienti disorientati e stupiti - IL VIDEO

LE REAZIONI Ha preso servizio il dottor Samuel Norsa, che ha sostituito il 26enne privo di requisiti

«Mi chiedeva il nome dei farmaci, ha voluto vedere la foto del medicinale». «L’Inps non trovava il suo codice identificativo da medico e non riuscivo ad avere il certificato di malattia per mio figlio». Non sono ancora le 9 e qui, a Vizzolo, nei locali retrostanti il municipio che normalmente ospitano le visite di prevenzione, i pazienti che si erano rivolti a Luca Nascimbene il 2 gennaio sono già in coda per essere visitati dal nuovo medico di famiglia.

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L’Asst di Melegnano, con l’appoggio del Comune di Vizzolo, infatti, dopo la sospensione di Nascimbene, che secondo gli inquirenti avrebbe esercitato senza i requisiti, ha attivato un nuovo medico temporaneo: si tratta di Samuel Norsa, un giovane dottore, laureato a luglio. È stato chiamato all’improvviso. A ruota arriva la sindaca Luisa Salvatori che lo accompagna, saluta per nome i vizzolesi in coda, affigge il foglio con gli orari del nuovo medico e poi rivolgendosi ai pazienti illustra la situazione. Le persone se la sono presa per il pensionamento improvviso dei due medici storici che li seguivano con attenzione da una vita e sono stupiti per la vicenda legata a Nascimbene. Continuano ad arrivare, qualcuno fotografa gli orari e i numeri di telefono e poi va via.

«La priorità - dice la sindaca - è per quelli che avevano già avuto una ricetta da Nascimbene e la devono cambiare. Gli altri devono mettersi in coda, oppure telefonare al numero che abbiamo affisso all’esterno e prendere appuntamento. Un paziente sventola la ricetta che gli aveva fatto Nascimbene: «Mi ha prescritto un’ecografia - dice -, ho letto che ha un diploma di perito tecnico come me. Gli ho chiesto io di prescrivermi l’esame. Ho appreso della vicenda leggendo il giornale».

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Adesso «è tutto telematico - commenta una signora - è possibile che non si riesca a capire se una persona ha i requisiti per esercitare la professione medica?». Una donna si appoggia a un bastone, era in vacanza e non sapeva del pensionamento del suo vecchio dottore. Il 2 gennaio i carabinieri dei Nas che si sono recati in municipio hanno sequestrato 5 ricette che erano state consegnate in farmacia delle 26 rilasciate da Nascimbene. «Per quanto ci riguarda - spiegano i farmacisti -, le ricette erano regolari: c’era il codice del medico e l’assenza del timbro non è un problema». Oggi, tra l’altro, anche le ricette del dottor Norsa sono senza timbro e il computer non funziona. Il medico vuole usare il suo portatile, la sindaca chiama in municipio e chiede una stampante, intanto compila a mano. Il tecnico informatico dell’Asst controlla la situazione. «A me è venuto il sospetto che qualcosa non funzionasse - racconta un paziente -, non sapeva qual era la mia esenzione, mi ha chiesto il tesserino, poi mi ha detto che mi avrebbe mandato la ricetta via mail, quando ho richiamato perché non la vedevo arrivare mi ha detto: “Mi hanno cacciato”».

Una signora stava aspettando le sue medicine da due settimane, aveva lasciato la richiesta nella cassetta, ma tra pensionamenti e sospensioni, non è riuscita ancora ad avere i farmaci. «La mia ricetta è stata accettata al Cup - dice una ragazza -, ho fatto gli esami e pagato il ticket». «Nascimbene mi ha detto: “Se fanno storie al Cup perché non c’è il timbro chiami me”», è il racconto di un signore.

«Servono più controlli in alto - lamenta una donna - poi gli enti locali si trovano a trovare soluzioni». Salvatore Cutrona, esponente culturale locale, è in attesa: «Avevo bisogno del certificato di malattia per mio figlio - racconta -, Nascimbene ha chiesto all’Inps di inviargli un link perché il computer era fuori uso. L’hanno tenuto al telefono 15 minuti, poi la telefonata è caduta, allora ha richiamato. L’Inps gli ha chiesto tutti i codici ed erano giusti poi però mancava il suo pin da medico. Allora mi ha fatto il certificato cartaceo e ho concluso la pratica inviando la raccomandata all’Inps». «Io ero curiosa - conclude una donna - e prima di venire sono andata su Internet a guardare che specializzazione avesse il medico, ho visto che faceva tante cose. Quando sono venuta c’era la fila, allora sono andata direttamente in farmacia e ho trovato i Nas». Gli accertamenti chiariranno la situazione.

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