
San Zenone, a due mesi dallo stupro sulla 18enne in stazione nulla è cambiato
DEGRADO Il Comitato pendolari scrive a sindaco, Prefetture di Milano e Lodi, e Regione: «Ancora bivacchi in zona stazione e telecamera accecata da un albero»
«Il Comune di San Zenone ha fatto sfalci e pulizie dell’area di propria competenza attorno alla stazione ferroviaria ma la situazione, dopo il gravissimo fatto della violenza sessuale del 30 agosto, oggi sembra uguale a prima. Anzi la pianta di fico di 8 metri che copre la visuale della telecamera proprio sul punto dell’aggressione, è ancora lì. E così resta coperta anche la visuale su un cancelletto che dà accesso ai binari». Massimo Baldi, presidente del Comitato Viaggiatori e Pendolari del Sudmilano e Lodigiano, chiede all’ente locale di fare di più, ricordando anche l’appello della Procura di Lodi, contestualmente al fermo del presunto violentatore, che invita i Comuni a potenziare e rendere più efficienti i sistemi di sorveglianza attorno alle stazioni, e non solo. «Ci sono bandi per le telecamere e fondi, pochi ma ci sono, a disposizione per gli straordinari della polizia locale - rimarca Baldi -. L’impressione dei pendolari è che a San Giuliano i vigili ci sono, a Melegnano anche, e si fa vedere anche la Polfer, a Lodi la sensazione di vigilanza c’è. Ma a San Zenone un presidio riconoscibile di forze dell’ordine, come deterrente non l’abbiamo visto aumentare in queste settimane».
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