
Allenava i ragazzi del basket a Melegnano, muore a 59 anni nel rogo della sua abitazione
TRAGEDIA «Ogni incontro con Elena Quattrone era un’occasione per crescere»
La tragedia di Elena Quattrone, morta nella notte tra giovedì e venerdì tra le fiamme del suo appartamento a Locate Triulzi, ha lasciato sgomenti non solo gli ambienti sportivi della pallacanestro, ma l’intera comunità melegnanese che da anni riconosceva in lei ben più di un’allenatrice: un punto di riferimento, una guida, una voce ferma e sorridente a bordo campo. Aveva 59 anni e allenava con dedizione il settore giovanile della pallacanestro Melegnano, seguendo in particolare l’under 14. Era entrata in punta di piedi in una società dove il basket è anche scuola di vita, e con il tempo ne era diventata una delle colonne portanti. Quella passione assoluta per il pallone a spicchi – coltivata prima come giocatrice, poi come istruttrice minibasket al Tumminelli Milano e infine come collaboratrice del Comitato lombardo della Fip – l’aveva portata a diventare per tanti ragazzi e ragazze qualcuno da imitare.
«Ogni allenamento con lei era un’occasione per crescere – ha scritto la società di Melegnano guidata dal presidente Luigi Novazzi nel suo messaggio di cordoglio – non solo come atleti, ma soprattutto come persone». L’espressione di un cordoglio sentito a fronte di un dramma atroce: un incendio che ha devastato l’appartamento in via Benedetto Secondo a Locate. L’allarme è scattato alle 4, i vigili del fuoco sono intervenuti con 5 mezzi, ma per Elena non c’è stato nulla da fare. Avrebbe perso i sensi prima di essere raggiunta dalle fiamme. Il suo corpo è stato trovato privo di vita in una stanza, dove si era presumibilmente rifugiata nel tentativo, vano, di mettersi in salvo. Sono ancora da chiarire le cause del rogo: le indagini dei vigili del fuoco e le verifiche strutturali sono in corso, mentre l’appartamento è stato dichiarato inagibile. L’amministrazione di Locate ha disposto l’ospitalità temporanea per la coppia di anziani che abitava al piano superiore, anch’esso danneggiato. Il presidente della Fip Lombardia, Giuseppe Rizzi, ha ricordato Elena come «una storica collaboratrice, amata per le sue qualità umane oltre che per quelle tecniche». «La sua energia, la sua determinazione e il suo sorriso continueranno a vivere nei cuori di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerla e di condividere un pezzo di strada con lei, dentro e fuori dal campo», rimarcano da Melegnano, dove ogni palla che rimbalza, ogni passaggio ben fatto, ogni ragazzo che torna a casa più sicuro di sé, porterà ancora un po’ di lei. Perché il suo esempio continuerà a vivere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA