Albergo “green” da 252 camere,
in autunno il progetto in consiglio

SAN DONATO Il complesso verrebbe realizzato tra l’area San Francesco e Milano

Prosegue a pieno ritmo l’iter per il maxi albergo “green” da 252 camere che dovrebbe sorgere nella parte di San Donato collocata tra l’area San Francesco, dove il Milan in prima battuta voleva realizzare il proprio stadio, e il confine che divide la città dell’Eni dalla metropoli lombarda. La proposta di variante dovrebbe sbarcare in autunno in consiglio comunale per l’adozione a cui seguirà poi la fase delle osservazioni e infine l’approvazione del piano. Dal Comune arriva notizia che, a distanza di un anno dall’avvio da parte dell’operatore della lunga trafila urbanistica per dare seguito all’investimento, da parte del privato non c’è stato alcun passo indietro di fronte alla scelta del Milan di scommettere insieme all’Inter su San Siro. In questa stagione estiva in primo piano torna quindi il progetto della società di Roma Alnifak che si è mostrata pronta a costruire una struttura ricettiva di 11 piani. L’immobile avrà la particolarità di essere completamente rivestito da pannelli fotovoltaici che, in base ai documenti ufficiali, avranno la capacità di produrre il doppio di energia rispetto al fabbisogno che avrà l’edificio, pertanto l’eccedenza verrebbe rimessa nella rete. Inoltre, se andasse in porto l’intervento, l’operatore finanzierebbe per il 50 per cento, con una somma di 500 mila euro, la riqualificazione complessiva del centro sportivo Picchi che prevede una spesa di un milione di euro. Attualmente in municipio è in fase di redazione il cosiddetto “documento di scoping”, legato alla Vas, e comunque nei prossimi mesi dovrebbero essere compiuti i passi decisivi. L’investitore ha già reso noto nei documenti ufficiali che l’albergo sarà gestito da una nota catena di rilievo internazionale, che ha già le redini di 1.100 alberghi nel mondo, sebbene in questa fase non sia ancora stato svelato il nome. Se la partita andasse a buon fine, verrebbe riqualificata un’area del territorio in condizioni di degrado, collocata al di fuori del centro urbano, che è punto di approdo per tossicodipendenti e spacciatori che si muovono tra le stazioni di Rogoredo e San Donato.

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