Accoltellato davanti alla metro, paura nella “terra di nessuno”

SAN DONATO Il 19enne ferito al volto e alla testa da due sconosciuti in pieno giorno

Accoltellato al volto e al collo in pieno giorno, davanti al capolinea della metropolitana gialla. Un ragazzo di 19 anni, di origini latinoamericane, è stato ferito martedì pomeriggio da due sconosciuti in via Marignano, a pochi metri dall’ingresso della metropolitana di San Donato. L’aggressione, durata pochi secondi ma di violenza improvvisa, è avvenuta intorno alle 14.30. Il giovane, soccorso dal 118 e trasportato in codice verde al San Raffaele, ha riportato fortunatamente solo tagli superficiali. Gli aggressori si sono dileguati subito dopo. Sull’asfalto sono rimasti fazzoletti insanguinati. Non è la prima volta che il confine tra San Donato e Rogoredo finisce al centro della cronaca. È un lembo di territorio che la geografia amministrativa colloca su due Comuni diversi, ma che la realtà quotidiana unisce nella stessa emergenza: spaccio di droga, bivacchi, violenze e una tensione costante che si accende e si spegne al ritmo delle operazioni di polizia. Un’area di frontiera, stretta tra la periferia milanese e l’hinterland sud, dove la sensazione diffusa tra i residenti è quella di vivere in una “terra di nessuno”. Gli agenti della Polizia di Stato e della polizia di Milano hanno avviato un’indagine congiunta per risalire all’identità dei due aggressori. Il 19enne ha raccontato di essere stato colpito con un oggetto tagliente da due uomini che si sono avvicinati senza dire una parola. Una violenza apparentemente immotivata. Da tempo i cittadini segnalano la presenza di spacciatori e tossicodipendenti che si muovono tra i binari abbandonati e le aree verdi, fino al terminal dei bus. «La sera è un inferno — racconta una utente dei mezzi pubblici —: la polizia passa, ma appena se ne va, tutto torna come prima». Negli ultimi mesi le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli: operazioni congiunte, arresti, sequestri di droga. Ma il risultato, denunciano in molti, «è una bonifica a intermittenza». C’è chi invoca telecamere e chi, più semplicemente, chiede «una presenza stabile di polizia e carabinieri». Altri ricordano che “il problema nasce proprio sul confine”: quella linea invisibile che separa Milano da San Donato e, di fatto, rallenta ogni intervento. «Serve una gestione unica dell’area — rivendica il Comitato Sicurezza per Milano —: la criminalità non conosce i confini comunali».

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