A Melegnano scoppia la guerra della polenta: «La giunta deve fare chiarezza»

Dal gruppo dell’ex sindaco Bertoli parte l’attacco sui fine settimana in castello

A Melegnano divampa la polemica politica sulle sagre nel fossato del castello, che hanno scatenato un vibrante dibattito in città. La querelle è scoppiata ieri mattina quando, in attesa di presentarla ufficialmente nella seduta consiliare odierna, l’ex sindaco di Progetto Melegnano Rodolfo Bertoli con l’ex vicesindaco Ambrogio Corti, l’ex assessore Marialuisa Ravarini e Lorenzo Pietrabissa hanno anticipato i contenuti dell’interpellanza sul caso sagre. «Esercitiamo le nostre prerogative di consiglieri comunali, che sono quelle di vigilare sull’azione amministrativa - è stata la premessa dello stesso Bertoli -: all’esecutivo chiediamo di fare chiarezza sulle sagre allestite per ben quattro fine settimana nel fossato del castello, che sono esentate dal pagamento del canone unico, all’interno del quale sono ricomprese la tassa per l’occupazione degli spazi pubblici e quella rifiuti». Consultando la relativa documentazione presentata dagli organizzatori in Comune, Progetto Melegnano ha riscontrato una serie di anomalie, sulle quali esorta palazzo Broletto a rispondere punto per punto. «Presentatasi come associazione di carattere culturale e sociale, caratteristiche che consentirebbero l’esenzione dal pagamento del canone unico, da quanto emerge dalla stampa e in diversi comunicati stampa le sagre sarebbero state invece organizzate da una società a responsabilità limitata e quindi non “no profit” - incalza ancora Bertoli -. Chiediamo dunque quale sia l’interesse pubblico sotteso all’iniziativa: durante il nostro mandato appuntamenti simili come la festa della birra o lo street food hanno pagato regolarmente il dovuto. Non è stato così per la pista di pattinaggio, iniziativa ereditata dal passato che abbiamo continuato previa gara per individuare il soggetto cui affidare l’incarico. A quanto ci risulta le sagre di queste settimane non hanno neppure portato grandi benefici per le attività economiche locali, alcune delle quali ne hanno addirittura lamentato la concorrenza. Chiediamo infine di fare chiarezza sul rispetto delle regole previste per eventi simili: tutto questo all’insegna della trasparenza e nell’esclusivo interesse pubblico». Si chiude insomma tra le polemiche l’appuntamento partito un mese fa che, dopo quelle della polenta e del fungo e tartufo, terminerà nel fine settimana con la sagra del gorgonzola.

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