Sant’Alberto, una favola vera che promette di stupire ancora

Pallavolo - Serie D L’allenatore Mattia Treglia: «Sono sempre più convinto delle potenzialità di questo gruppo»

Una favola che vuole continuare a stupire. La favola in questione è quella del Sant’Alberto, la società oratoriana che sta tenendo alto il nome della città di Lodi nelle categorie regionali di volley e nella quale è cresciuta, pallavolisticamente parlando, Loveth Omoruyi, fresca campionessa mondiale e campionessa di tutto quello che si poteva vincere sia con la nazionale italiana sia con la maglia di club. Il GSO affronterà per il secondo anno consecutivo la Serie D, categoria mantenuta con largo anticipo rispetto alla fine dello scorso torneo, e l’allenatore Mattia Treglia, in vista dell’imminente campionato, è molto soddisfatto di come stanno andando gli allenamenti: «La preparazione sta andando molto bene. Le ragazze hanno già una bella amalgama e si è visto sia in allenamento che nelle prime due amichevoli che abbiamo fatto. Ridono e scherzano come se giocassero insieme da tempo e come io non vedevo da tempo. Ci volevano evidentemente un po’ di volti nuovi in gruppo dopo tanti anni, è una cosa fisiologica nello sport». Lo scorso campionato fu un po’ un salto nel buio non conoscendo le avversarie mentre quest’anno sono meglio inquadrate: «È un bel girone. Non conosco tante squadre ma siamo dislocati un po’ in giro per la Lombardia: Pavia, Milano e i due derby con Marudo e Volley 2000 Tavazzano – sintetizza Treglia –. Non so se potremo lottare per la zona playoff però sicuramente io e le mie ragazze non cominciamo un campionato con l’intenzione di fare il minimo indispensabile per salvarci, né scendiamo in campo già sconfitte. Sicuramente puntiamo a migliorare la posizione e i punti dello scorso anno, perché dopo un mese di lavoro insieme, sono ancora più convinto delle potenzialità di questo gruppo. Se poi saranno playoff o no ( i posti disponibili sono solo due , ndr) lo dirà il campo». L’ultimo pensiero è per la piccola realtà che vive: «Secondo me non ci sono limiti di categoria per una società solo perché è una società di oratorio. È vero che rispetto ad altre squadre abbiamo limiti di budget, non abbiamo tanti sponsor perché non abbiamo la visibilità di altre squadre competitor e che sono da anni in queste categorie o categorie più alte. Però da quando sono arrivato a Sant’Alberto abbiamo fatto una promozione, vinto uno scudetto e vinto una coppa provinciale, oltre ad esserci salvati in anticipo lo scorso anno. Questo ha portato anche appeal alla società e in soli quattro anni siamo riusciti a ricostruire il settore giovanile (minivolley under 12, 14, 16), sia una Prima che avere una Seconda divisione e da quest’anno avremo anche un Csi misto e questo attrae anche nuovi sponsor che ci permettono di crescere ancora, solo quest’anno se ne sono aggiunti quattro. Secondo me con il tempo e il giusto modo di lavorare si possono raggiungere grandi obiettivi anche portare più in alto una società “giovane” e d’oratorio come la nostra. Ma bisogna, come detto, avere tempo di lavorare ed avere pazienza, e per fortuna la presidentessa Roberta Pesenti con me ne ha tanta».

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