
Fanfulla, ormai è crisi dentro e fuori il campo
Calcio - Eccellenza Zero punti in tre giornate, fuori dalla Coppa Italia e una squadra senza identità
La crisi del Fanfulla è ormai conclamata. Non bastano i numeri a raccontarla – zero punti in tre giornate di campionato, eliminazione immediata dalla Coppa Italia di categoria con due sconfitte e un pareggio – perché la situazione va oltre il campo. A Lodi si respira un malessere diffuso, uno scollamento tra società e città che ha radici profonde. La retrocessione in Eccellenza ha tolto al club gran parte del suo appeal e le prime settimane della nuova stagione hanno aggravato il quadro. La squadra è stata rivoluzionata, con la sola eccezione di Donnemma e del ritorno di Tota. La rosa ha un’età media molto bassa e pochi elementi di esperienza. L’attacco è leggero, i gol finora sono arrivati soltanto su calcio piazzato. «Servono più fame e grinta» ripete l’allenatore, il confermato Giuliano Gentilini, ma il materiale a disposizione è limitato e l’inesperienza si paga. Il malessere più profondo, però, riguarda i rapporti con la città. La polemica verso il Comune sulla chiusura della tribuna centrale della “Dossenina” – attesa a breve la verifica statica – ha esasperato un clima già teso. A ciò si aggiunge il nodo degli impianti: la prima squadra si deve allenare sul sintetico di Treviglio per mancanza di alternative.
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