“Aldinho” Belli è la bandiera giallorossa a suon di gol

HOCKEY SU PISTA La seconda puntata della storia dell’Amatori

Ufo robot. Il coro che l’ha accompagnato per tutta la carriera, prima da giocatore e poi anche da allenatore, è ispirato proalla colonna sonora della celebre serie animata in voga tra gli anni settanta e ottanta. “Ma chi è? Ma chi è?” hanno cantato per decenni i tifosi lodigiani sugli spalti del “Revellino” prima e del “PalaCastellotti” poi. E il finale era sempre lo stesso: “Aldo Belli” accompagnato da applausi a non finire. Aldo Belli non è stato solo il più forte giocatore che Lodi abbia partorito, ma per la gente giallorossa è stato e continua a essere bandiera indiscussa e uomo simbolo. Campione dotato anzitutto di un pattinaggio leggiadro ed elegante che, abbinato a talento, istinto e qualità tecniche fuori dal comune, gli ha permesso di far diventare possibili giocate impossibili, alcune delle quali divenute suoi marchi di fabbrica. Come i gol in “giravolta”, rivedere la terza rete (decisiva per la conquista della coppa) messa a segno nella finale di Coppa Cers contro il Noia del 1987, o in “sottogamba”, su tutti quello realizzato contro il Benfica nello strepitoso 8-2 del 1994 in Coppa delle Coppe. Probabilmente il più bello, impossibile e iconico degli oltre 1300 segnati in carriera, quasi tutti con la maglia numero 9 dell’Amatori indossata con attaccamento e passione per oltre vent’anni.

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