Visite per i tumori nel Lodigiano: nel 2024 i pazienti in cura sono stati mille in più

SALUTE Crescono i numeri rispetto al periodo pre Covid: «Fino a novembre 637 ricoveri e 16mila prestazioni, nel 2019 erano state 15mila»

Tumori, almeno mille prestazioni in più nell’anno che si sta chiudendo rispetto al periodo pre Covid. E un reparto riorganizzato rispetto al passato: ogni medico si occupa di una specialità, ma poi i pazienti vengono seguiti in squadra.

A “snocciolare” il nuovo modello di funzionamento è il primario dell’oncologia Giovanni Ucci, particolarmente soddisfatto per i risultati ottenuti di recente dall’ospedale di Lodi, giudicato uno dei migliori della Lombardia da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).

«Fino a novembre - spiega il primario - abbiamo effettuato 637 ricoveri e 16mila prestazioni, mentre nel 2019 erano state 15mila. Abbiamo effettuato inoltre 240 interventi di tumore maligno alla mammella. Significa che una percentuale davvero minima delle donne si rivolge altrove». Tra le novità si conta anche «l’apertura dell’oncoematologia nella Casa di comunità di Sant’Angelo, mentre a Casale c’è stato un rafforzamento: le visite, infatti, vengono effettuate sia la mattina che il pomeriggio. Le Case di comunità sono nate per essere una risposta più rapida ai bisogni dei pazienti».

L’equipe di oncologia è strutturata con specialisti per ogni patologia, ma i tumori vengono curati in team: «ci sono gruppi trasversali che seguono i pazienti».

Molto avanzata all’ospedale di Lodi è anche la parte genetica: si tratta delle indagini sul Dna che hanno l’obiettivo di individuare in certi soggetti il rischio di ammalarsi per intervenire in anticipo rispetto all’insorgenza della malattia: «Il 70 per cento degli esami viene fatto in loco - spiega Ucci - troviamo tante persone con il gene mutato per quanto riguarda ovaie e mammella. Abbiamo 20 esami al mese in media solo per i tumori solidi più quelli del sangue. Con questi esami abbiamo scoperto per esempio leucemie tipo la mieloide cronica che guarisce con una compressa al giorno e anti altri tumori, anche quelli al polmone. Adesso ci sono mutazioni diffuse in più tumori. Sono stati studiati dei farmaci ad hoc per le mutazioni, indipendentemente dal tipo di tumore. È una rivoluzione».

Nel reparto di oncologia di Lodi sono presenti 18 letti per acuti (che si aggiungono ai 10 di Codogno, oltre ai 12 posti dell’hospice di Casale) e anche 3 stanze a bassa carica batterica per i pazienti che devono fare l’autotrapianto di midollo. «Abbiamo una decina di pazienti all’anno di questo tipo - conclude il dottor Ucci -, soprattutto quelli affetti da mieloma. È un trattamento che allunga molto l’aspettativa di vita».

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