Tante idee per il futuro dell’Adda, ma non bastano: a Lodi il lungofiume è dimenticato

DISAGIO Non si sono gravi verificati problemi di sicurezza, ma la percezione è quella di una terra di nessuno

Rimbalzano sui social e nelle conferenze stampa le grandi idee per valorizzare il fiume: visite, festival, cultura, ma nel frattempo, chi frequenta quotidianamente l’area si ritrova a convivere con uno spazio praticamente abbandonato.

Basta passeggiare tra il parco delle Lavandaie e piarda Ferrari per avere un quadro decisamente impietoso di uno spazio che, almeno in campagna elettorale, viene considerato da tutti come un grande patrimonio della città, ma viene puntualmente dimenticato. Nel parco, sacchetti di immondizia, una bicicletta abbandonata zampe all’aria e persino i resti di un gioco per bambini distrutto, probabilmente uno scivolo o un’altalena, abbandonati in un angolo. E risalendo il corso del fiume, sulla sponda destra, ci si imbatte in buchi nella pavimentazione, bottiglie di birra, vodka e gin lanciate sulla riva.

Accanto al ponte, tre persone stanno bevendo: uno, con semplicità, si allontana per andare a fare i suoi bisogni dietro il cestino, incurante delle telecamere di video sorveglianza. Ce n’è una, di telecamera, su ogni palo, ma con tutta probabilità sono spente. Non ci sono stati problemi di sicurezza, per ora, ma resta la percezione di un luogo abbandonato in cui può succedere di tutto.

Un altro elemento critico sono i tronchi incagliati sotto il ponte: tutti sono rimasti colpiti dalle precipitazioni fuori norma che hanno colpito la Spagna e dalle conseguenze tragiche che possono causare, tanto più se non abbinate a una corretta manutenzione. I tronchi enormi che ostacolano il passaggio dell’acqua, in questo contesto, sono preoccupanti.n

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