
Sfratto degli orti urbani: è scontro tra Comune e anziani
Lodi Dopo trent’anni, il Comune ordina lo sgombero degli orti abusivi. Gli anziani protestano: trasformati in discariche, ora sono il nostro rifugio.
Dietro alle recinzioni, c’è già chi si è adoperato nelle scorse settimane per iniziare a smantellare. I cartelli con l’appello al sindaco, perché non siano tolti quei fazzoletti di terra trasformati principalmente in orti e rifugi contro la routine del quotidiano, sono ancora su grande parte delle recinzioni lungo via Piermarini. «Qui è la nostra vita, siamo anziani e non facciamo niente di male» è l’aggiunta sul foglio A4, rovinato dalla pioggia e dai giorni passati dal terremoto arrivato sotto forma di provvedimento del Comune.Scaduta l’ordinanza per lo sgombero degli orti di via Piermarini: saranno programmati nei prossimi giorni sopralluoghi della polizia locale per verificare lo stato dell’arte. Il provvedimento del Comune di Lodi risale al 25 giugno scorso, pubblicato all’albo pretorio del Comune di Lodi fino al 10 luglio. Nella zona degli orti era stata affissa invece il 26 giugno e da lì sono partiti i 30 giorni di tempo previsti dal dispositivo per scrivere la parola fine ad un’esperienza ultra-trentennale. L’obbligo messo nero su bianco, e rivolto a tutti i soggetti non autorizzati e responsabili dei lavori, è quello di provvedere entro 30 giorni dalla notifica allo sgombero delle aree abusivamente occupate con rimozione di ogni struttura, impianto, deposito non autorizzato, provvedendo al ripristino ambientale dei luoghi. Un epilogo a percorso fatto di sopralluoghi e rilievi per aree prive di concessioni d’uso, che aveva colto di sorpresa gli occupanti, anche a fronte del tanto tempo trascorso dall’avvio dell’esperienza. In via Piermarini, dalle parti degli orti, il via vai è ridotto. Incontriamo solo una donna, tra coloro che da tempo si occupano di uno di quei fazzoletti di terra dedicati a orto. «Qualcuno per un po’ non si è fatto vedere, ma poi piano piano sono tornati, anche perché non riescono a star lontani dagli orti - racconta - : faccio fatica a capire, anche perché molti di noi hanno pulito questi luoghi che erano delle discariche». Il percorso di cambiamento, comunque, non sarà breve. Quelli che saranno programmati sono solo i primi sopralluoghi, ma poi si dovrà aprire un’ulteriore analisi anche per la quantificazione delle risorse necessarie a intervenire.
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