Se ne va a 60 anni Rosaria Bettini, storica infermiera e colonna dell’ortopedia dell’ospedale Maggiore

LODI Colpita dalla rottura di un aneurisma, la donna è stata operata, ma non c’è stato nulla da fare: «Era estremamente laboriosa, un punto fermo per il reparto». Mercoledì alle 9 e 30 l’ultimo saluto a Spino

Lodi

Se n’è andata all’improvviso a causa di una emorragia cerebrale per la rottura di un aneurisma acuto. Rosaria Bettini, per tutti Betti, infermiera dell’ortopedia, era da tanti anni il punto di riferimento del reparto dell’ospedale di Lodi. Residente a Spino d’Adda, mamma di due figli, aveva compiuto 60 anni a maggio. La scorsa settimana era svenuta in casa, il marito aveva subito chiamato i soccorsi, gli operatori sanitari hanno capito che la situazione era critica. Portata d’urgenza all’ospedale di Cremona, è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico, ma non ce l’ha fatta.

Parole di cordoglio sono arrivate in queste ore dai suoi colleghi. «Abbiamo lavorato tanti anni insieme - ricorda l’ortopedico Elio Marciano -, Rosaria era una brava persona». «Anche io ho lavorato tanti anni con lei - aggiunge l’infermiera Pia Zirpolo -, si dava sempre un gran da fare e se avevi bisogno lei c’era. La sua morte lascia un grande vuoto».

Bettini «era il punto fermo dell’ortopedia - aggiunge l’infermiera Maria Grossi -. Era una figura storica, da sempre diurnista in quel reparto, all’occorrenza anche turnista. Lei c’era sempre. Era una certezza. Esperta di sala gessi, nell’ultimo periodo era in sala visite ortopediche del pronto soccorso e proprio in sala gessi. La sua morte è un dramma. Betti era una persona molto laboriosa. Mi è dispiaciuto proprio tanto per quello che è successo. Lei ha seguito tutte le fasi dell’ortopedia, è stata sempre il punto fermo del reparto, in tutte le trasformazioni e i passaggi di coordinatori e primari. Lei era espertissima. Facendo la diurnista, era lì tutti i giorni e quindi tirava le fila, ancora più delle caposala. Nel 2004 abbiamo lavorato insieme, sapeva il fatto suo, era una presenza costante per tutti i colleghi, con lei era facile lavorare perché sapeva fare tutto».

Oggi la salma della donna tornerà dall’ospedale di Cremona nella sua Spino, dove mercoledì alle 9 e 30 saranno celebrati i funerali.

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