Rebus farmaci nel Lodigiano, la “mappa” dei prodotti introvabili

Il caso segnalato da una paziente di Castelnuovo che fatica a trovare il Creon per la pancreatite

Oggi ci sono e domani no, arrivano a singhiozzo, li tolgono dal mercato e li rimettono con un altro nome, un dosaggio è presente l’altro assente. Stiamo parlando dei farmaci, alcuni anche salvavita. L’elenco dei medicinali carenti o introvabili, pubblicato dall’Aifa, l’Agenzia del farmaco, è lunghissimo, in costante aggiornamento. Il problema è emerso in questi giorni, con l’appello di una paziente di Castelnuovo, affetta dalla pancreatite che ha lanciato l’allarme e segnalato che spesso deve fare il giro delle farmacie per trovare il Creon (consegnato fortunatamente ieri nelle farmacie lodigiane che l’avevano richiesto ) e, talvolta, cercare persino all’estero per non rimanere senza. La guerra, la crisi energetica, la carenza dei materiali per l’impacchettamento e anche l’onda lunga del Covid che aveva fermato le produzioni sono, secondo il presidente delle farmacie rurali lodigiane Dario Castelli, le ragioni sottese al problema dei farmaci che non si trovano. «Il problema esiste - dice il dottor Castelli -, ma noi farmacisti cerchiamo sempre in qualche modo di rimediare, collaborando con i medici di medicina generale e gli specialisti». Nella lista dei farmaci carenti c’è l’Augmentin sciroppo per i bambini «ma sta arrivando da fine agosto. In questo caso si è ricorso prima all’utilizzo dell’equivalente che però è andato anch’esso in carenza e nei casi più urgenti a preparazione galenica prodotta dal farmacista - spiega Castelli -. Nella lista anche l’Ozempic fiale (antidiabetico ) ora non più carente. C’erano però diversi dosaggi come 0,25, 0,5 e 1 mg; spesso si ovviava alla carenza facendo cambiare dosaggio al diabetologo. Nell’elenco, inoltre, il Creon 10.000 che però, a mio avviso, non è mai stato totalmente carente: ogni tanto i grossisti spedivano una scatola e gli ordini alla ditta di agosto sono stati consegnati a partire da oggi ( ieri , ndr)». Nella ”lista nera”, spiega Castelli, anche il «Laevolac sciroppo e il Portolac sciroppo (lassativi) anch’essi carenti a singhiozzo. Sono reperibili però le buste o la polvere. Oltre a questi il Riopan pastiglie e gel contro il reflusso gastroesofageo). Per il gel però è disponibile l’equivalente». Anche il problema del Creon, per tornare all’allarme lanciato dai malati, aggiunge il presidente delle farmacie rurali di Milano, Lodi e Monza «nasce nel 2020. La crisi energetica, la guerra in Ucraina, la carenza dei materiali per il confezionamento hanno portato al problema della carenza dei medicinali che però è un tema internazionale. Le medicine che mancano, mancano in tutto il mondo. Per limitare le criticità però bisogna evitare il fenomeno dell’accaparramento delle scorte. Le aziende cercano di dare alle farmacie il quantitativo strettamente necessario ai loro pazienti. È sbagliato che una farmacia dica: “Non ho clienti, ma l’ho ordinato comunque”. I farmaci carenti sono tanti, ma viene spesso superato dalla rete delle farmacie. A volte si cerca di ordinare direttamente alle aziende bypassando il grossista». Secondo Castelli, a determinare il problema, è anche il tema dell’onda lunga del Covid: «Per mesi - spiega il farmacista -la produzione è saltata e adesso, a distanza, ne subiamo ancora le conseguenze. La maggior parte dei materiali per le confezioni, alluminio, carta, vetro, viene prodotta in Cina, pesantemente colpita dalla pandemia. Le farmacie fanno un monitoraggio costante. Il problema continuerà, ma le farmacie in rete fanno il possibile per superarlo, mentre il fenomeno dell’accaparramento va fermato».

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