
PROVINCIA DI LODI Scuola al via con 28.577 studenti. Uno su 4 non è cittadino italiano (ma il 60 per cento degli stranieri è nato in Italia)
I dati diffusi al «Cittadino» dal provveditore Marco Fassino
Lodi
Prima campanella in arrivo, tra una manciata di giorni, per oltre 28mila studenti nel Lodigiano.
Dalle scuole dell’infanzia alle superiori, negli istituti statali, a ieri, erano 28.577 gli studenti iscritti e pronti ad affrontare il nuovo anno scolastico alle porte: circa il 25 per cento, uno studente su 4, non ha la cittadinanza italiana, ma il 60 per cento di questi è nato in Italia. Sono invece 1550 gli studenti con disabilità certificata. È il ritratto che emerge dai dati dell’ufficio scolastico territoriale di Lodi sull’anno scolastico al via.
Le tendenze
Scende il numero complessivo degli studenti. Nel nuovo anno in partenza saranno 541 in meno rispetto all’anno precedente. Un calo che rispecchia un trend in atto da tempo - legato ai dati sulla natalità - e che, dopo aver toccato scuole dell’infanzia e la primaria, ora si riflette anche sulla scuola secondaria di primo grado (le medie), mentre i numeri delle superiori ancora tengono. Già lo scorso anno la popolazione scolastica era diminuita, con 143 studenti in meno rispetto al 2022. Circa 1550, sempre a ieri, gli studenti disabili certificati, 36 in più rispetto allo scorso anno; dato, anche questo, in linea con tutti gli indicatori e i trend. Numeri che, però, potrebbero aumentare nel prossimo periodo, complice il fatto che ci sono dei procedimenti per le certificazioni in corso.
Il tema cittadinanza
Degli oltre 28 mila studenti del Lodigiano, 7297 sono bambini e ragazzi con cittadinanza non italiana. Poco più del 25 per cento, circa uno studente su 4 nell’anno scolastico 2024/2025, a testimonianza di come la provincia di Lodi, come altre in Lombardia, sia tra quelle più “accoglienti” di Italia. Tra gli studenti di origini straniere, ci sono casi diversi. La stragrande maggioranza dei casi riguarda studenti con cittadinanza non italiana, ma nati in Italia. I neo arrivati nel nostro Paese, dicitura in cui si include chi è arrivato in Italia nell’ultimo anno, sui banchi di scuola a settembre, saranno 405, circa il 5 per cento. Dati considerati “normali” e residuali, che rispecchiano il trend storico, da cui ci si era discostati, ad esempio, con l’impennata registrata all’inizio della guerra in Ucraina. I nati in Italia sono invece 4295, quindi quasi il 60 per cento. Bambini e ragazzi che sono nati qui e vivono in Italia da sempre e che è anche abbastanza improbabile che siano coinvolti in prospettive familiari di ritorno nel paese d’origine. Quella popolazione di bambini e ragazzi che è anche al centro del dibattito politico in corso sul fronte cittadinanza e diritti e in particolare sullo Ius Scholae, per garantire la cittadinanza al minore nato in Italia o arrivato entro i 12 anni di età che abbia completato almeno 5 anni di scuola in Italia, in uno o più cicli scolastici.
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