Peste suina, cresce l’allarme per i maiali lodigiani dopo il cinghiale infetto scoperto a Piacenza

La zona più a rischio è quella collinare banina

Cresce l’allerta per la peste suina africana dopo un caso di cinghiale infetto nel Piacentino, precisamente in Valboreca, lungo il tracciato cosiddetto “del postino”. I primi allarmi erano arrivati mesi fa dal Pavese, ma ora anche nel Lodigiano, stretto tra due fuochi, vi è il timore di un contagio. «Dipende dalla consistenza dei cinghiali e nell’Oltrepò e nel Piacentino è sicuramente alta - riflette Giovanni Ferri, a lungo capodipartimento prevenzione veterinaria dell’Asl di Lodi, oggi in pensione -. Nel Lodigiano la zona più a rischio è quella collinare di San Colombano, dove i cinghiali sono parecchi, ma va detto che al momento non è stato riscontrato alcun caso». La diffusione dei cinghiali anche nelle campagne della Bassa però aumenta il pericolo di diffusione anche del virus. «Il cinghiale non è un animale autoctono e capisco gli animalisti, tanto più che da veterinario sono il primo a dire che gli animali vanno salvaguardati, ma quando c’è un problema di salute pubblica, con danni economici di milioni di euro, occorre fare delle valutazioni - prosegue -. Fortunatamente il virus non è pericoloso per l’uomo, altrimenti saremmo qui a dire che il Covid è passato ma adesso abbiamo la peste suina africana». Scongiurato il pericolo per l’essere umano, resta il danno enorme per gli allevatori suinicoli, che solo nel territorio di Lodi, Milano e Monza Brianza, contano oltre 450mila capi per 270 stabilimenti. Un settore decisivo, quindi, e che in territori come il pavese, rischia di essere messo gravemente in ginocchio. «Stiamo parlando di un virus altamente patogeno, che laddove colpisce i cinghiali o un allevamento di suini è causa di un’alta mortalità e che in Sardegna ormai è endemico - conclude il veterinario -. Come sostengono diversi esperti, non è escluso provenga da carne macellata clandestinamente, che poi è arrivata sul continente. È un fatto che non esiste al momento una cura e il risanamento avviene unicamente con l’eradicazione degli elementi infetti».

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