Nei centri commerciali per sfuggire al grande caldo

IL VIAGGIO Nella galleria del Bennet a San Martino un gruppo di amici si ritrova la mattina per sfruttare il fresco e stare insieme ai tavolini del bar

Un ragazzo tutto muscoli fa la verticale a testa in giù sulla spalliera della palestra outdoor in via Adda a Casale. Beato lui. E chi ce la fa? Più avanti, intanto, percorrendo la via Emilia in direzione Lodi, un anziano a torso nudo pedala avventurosamente con la moglie in fila indiana. A fatica, sudati “masarati”. Mentre superato lo svincolo per Secugnago, un cartello recita “Angurie” a caratteri rossi cubitali. Sono le 11 di martedì mattina e il termometro in macchina segna già 31°. In questi giorni da bollino rosso in sedici città italiane, chi non è partito per le vacanze resiste come può al caldo infernale. E i centri commerciali sono una sorta di “resort” per anziani. «Hai finito il lavoro?» domanda Annamaria a Ivano, che in realtà all’anagrafe si chiama Giorgio - ma questa è un’altra storia - e arriva quando è mezzogiorno e quasi ora di pranzare. I tavolini del bar in galleria alla Bennet di San Martino in Strada sono un mini-salotto, e gli «amici del supermercato», come si sono battezzati i pensionati seduti a chiacchierare, si ritrovano qui ogni giorno. Appuntamento alle 10.30, fanno colazione e respirano il fresco: che Dio benedica l’aria condizionata. «Ci sarà un maremoto... uno tsunami» ride Angelo, che ha 76 anni ed è il marito di Annamaria, canzonando l’amico per la tinteggiatura “straordinaria” della lavanderia di casa. Ivano neanche gli dà retta, sa che scherza, e scrolla sul telefonino alla ricerca di un posto tra il verde a Tavazzano, dove a fine mese si ritroveranno in sedici per una grigliata. Che saranno pure in pensione, ma a sentirli parlare questi nonni hanno più vita di un teenager. Con quest’afa però c’è solo da cercare un po’ di refrigerio. «Prima c’erano “le” stagioni» prosegue Angelo, che ha lavorato una vita come stradino in autostrada, sull’asfalto a 50 gradi. E riconosce come questo clima sia anormale. «Adesso si passa dal caldo al freddo con uno sbalzo di dieci gradi - osserva -. Perché ci sono i tre giorni della merla o si sa che quando c’è il vento o la luna gli animali se ne stanno acquattati e le mucche fanno meno latte? Perché è tutta esperienza sulla pelle». Ora invece sono smarrite le coordinate. Si passa, a volte anche in pochissime ore, dal caldo torrido al temporale. E non ci si sa più come raccapezzare. Così un caffè in galleria e la compagnia dei soliti amici può essere la soluzione ad ogni male. «Tutte le mattina qui c’è il mio ufficio» prosegue Angelo, che vive con la moglie Anna a Lodi e qui è di casa. «A Ferragosto la Bennet è aperta fino alle 13 e poi i pensionati si dovranno trasferire all’altra Bennet o al Gigante. Ci sarà una migrazione...» si diverte. A prenderla con filosofia glielo ha insegnato la gente. Come il collega casellante che sorrideva sempre. E ha scoperto, poi, aveva un dolore nel cuore enorme.

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