
Medici di base, nel Lodigiano ne mancano 26
Sanità Entro il 19 novembre i medici di famiglia possono candidarsi a coprire gli ambiti carenti del territorio

Nel Lodigiano, mancano ancora 26 medici di famiglia su circa 130, parte il terzo bando per reclutare nuovi professionisti. «Nei due bandi precedenti, di marzo e di giugno, ne mancavano 31 - spiega il referente del Coordinamento per il diritto alla salute Luca Bertagna. L’Asst di Lodi ha recuperato il 16 per cento delle carenze da giugno ad oggi. Qualcuno ha fatto meglio, recuperando il 100 per cento, altri peggio, come Melegnano, Rhodense e Asst Nord Milano. Mediamente, c’è stata una riduzione degli ambiti carenti (posti necessari per i medici di base), in tutta la Lombardia, del 51 per cento. Entro il 19 novembre i medici possono presentare le loro candidature. È la prima volta che la Regione Lombardia presenta 3 bandi: quello di marzo era stato insufficiente a coprire gli ambiti carenti, così ne sono usciti altri 2. I quantitativi vengono calcolati prendendo il numero totale della popolazione in età non pediatrica. Il rapporto considerato è un medico ogni 1300 pazienti. Per sapere quanti posti restano da coprire si confronta il risultato con il numero dei professionisti già presenti».
Nel Lodigiano, mancano 8 medici nell’ambito di Lodi (comprende Lodi, Abbadia, Boffalora, Corte Palasio, Cavenago, Cornegliano, Crespiatica, Mairago, Massalengo, Ossago e San Martino), 7 nell’ambito a Nord (Lodi Vecchio, Casalmaiocco, Cervignano, Comazzo, Galgagnano, Merlino, Montanaso, Mulazzano, Sordio, Tavazzano e Zelo), 7 in alcuni Comuni della Bassa (Codogno, Camairago, Cavacurta, Caselle Landi, Castelnuovo, Corno Giovine, Cornovecchio, Fombio, Guardamiglio, Maccastorna, Maleo, Meleti, San Fiorano, San Rocco e Santo Stefano) e 4 negli altri Comuni (Casale, Bertonico, Brembio, Castiglione, Livraga, Orio, Ospedaletto, Secugnago, Senna, Somaglia, Terranova e Turano). Non mancano medici, invece, tra Sant’Angelo, Borghetto, Borgo San Giovanni, Casaletto, Caselle Lurani, Vidardo, Graffignana, Marudo, Pieve, Salerano, San Colombano, Valera e Villanova.
«È un problema grosso che si ripresenta - commenta la consigliera comunale di Lodi con delega alla sanità territoriale Silvana Cesani -. Si continua a dire che la finanziaria ha investito sulla sanità ed è vero, ma non basta a coprire i bisogni della sanità. Mancano medici e infermieri, non ci sono soldi per le assunzioni e per rimettere in sesto la sanità pubblica. Bisogna pensare di avere dei medici di medicina generale in maniera programmatica, assumere per coprire le necessità. La situazione è drammatica ed è peggiorata». Un discorso importante poi, aggiunge la consigliera, riguarda lo sviluppo delle case di comunità: «Dovremmo avere dei medici di famiglia che condividono le cartelle cliniche degli ammalati - aggiunge Cesani -, mancano infermieri di comunità e di famiglia che riducano la necessità di ricorrere ai medici di base. Ripeto, non c’è programmazione né capacità di invogliare i giovani. Gli studenti del corso di medicina generale hanno un contributo minimo rispetto a quelli delle specialità ospedaliere. Se abbiamo in mente di risolvere questo problema bisogna progettare su questo secondo me. Tutte le promesse fatte di garantire una sanità adeguata non sono vere. Le risorse sono sufficienti solo per pagare gli arretrati del contratto, ma non per pagare il personale e garantire l’erogazione adeguata del sistema sanitario pubblico».
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