«Ma vi interessa come stiamo?», viaggio tra i camionisti fantasma VIDEO

In edicola sul «Cittadino» di Lodi: abbiamo incontrato i colleghi del 43enne deceduto a bordo dell’automezzo, tra solitudini, freddo e fatiche

La solitudine del camionista è tutta dietro quelle tendine tirate in cabina, la «cuccia», come la chiamano. Alcuni sono attrezzati con frigorifero pieno e fornelli, altri se la cavano come possono, ma tutti, sempre, sono soli nel loro lavoro dove stanno fuori casa per un giorno o due, a volte per tutta settimana, facendo ritorno per il fine settimana quando va bene. Spesso in posti lontani, come testimoniano le targhe dei camion nel parcheggio del polo logistico della ex Seliport a Somaglia, romene, croate, polacche, insieme a quelle italiane.

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