
LODIGIANO Acqua potabile in provincia: «Nessun segnale di allarme»
Le analisi Solo alcune situazioni sulla soglia di limite
Nessun segnale di allarme, solo alcune situazioni sulla soglia di limite ma che comunque rientrano nei parametri massimi previsti. Questo il quadro fornito dal Dipartimento regionale Arpa prestazioni analitiche di Milano Niguarda e di Brescia e relativo ai Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) composti chimici che conferiscono alle superfici idrofobicità ma anche in grado di accumularsi negli organismi. Il documento emesso da Arpa fa riferimento all’attività di monitoraggio su fiumi, laghi, acque sotterranee svolta nel 2023 e in alcune campagne di rilevazione del 2024. Gli esiti dei monitoraggi confermano la presenza in tracce di diverse sostanze Pfas ma senza alcun superamento dei limiti normativi, ad eccezione del parametro Pfos (acido perfluoroottansolfonico, sostanza appartenente al gruppo dei Pfas soggetta a restrizioni in Europa da diversi anni) per il quale, su una serie di corpi idrici superficiali, i dati mostrano il superamento del valore normativo medio, mantenendosi comunque al di sotto del limite normativo massimo. Pure le concentrazioni per il pozzo di Lodi, in cui nelle precedenti campagne erano stati rilevati valori massimi di Pfos fino a 44 ng/l, non hanno superato i 20 ng/l nei successivi campionamenti. Delle 94 stazioni di monitoraggio collocate sui corsi d’acqua e utilizzate da Arpa ve ne sono a Montanaso e a Bertonico sul fiume Adda, dove sono state effettuate 4 campagne nel 2023, a Boffalora sulla roggia Mozzanica dove sono state effettuate 3 campagne, a Castelnuovo sul collettore dell’Adda (2 campagne nel 2023), poi a Crespiatica sul Tormo e a San Martino in Strada sulla Muzza (3 campagne), a Sant’Angelo e a Orio Litta sul Lambro (5 e 10 campagne nel 2023 rispettivamente), quindi ancora a Sant’Angelo sul Lambro meridionale (4 campagne). Monitorato anche il Po a Somaglia 12 volte nel 2023 e il Brembiolo a Fombio 2 volte. Per quanto riguarda la rete di monitoraggio delle acque sotterranee, Arpa ha condotto analisi a Crespiatica, Corte Palasio, Brembio, Cavenago, Lodi e Orio Litta. Pure a Salerano sul Lambro nel 2023 si sono effettuati monitoraggi degli impianti di depurazione delle acque reflue. Da questi e dagli altri monitoraggi effettuati in regione è emerso che le concentrazioni di Pfas nelle acque superficiali fluviali sono risultate nell’84% dei casi al di sotto dei limiti di quantificazione della metodica analitica. Come per il biennio 2021-22, nei casi in cui i limiti di quantificazione siano stati superati, i valori riscontrati sono risultati nella totalità dei casi inferiori ai limiti di legge, con l’eccezione del composto Pfos per il quale, su una serie di corpi idrici superficiali, i dati mostrano il superamento del valore normativo medio, mantenendosi comunque al di sotto del limite normativo massimo. Confrontando i valori massimi annui, rilevati in corrispondenza delle stazioni lombarde, si riscontra come le concentrazioni massime di Pfos vengano rilevate dopo l’ingresso del fiume Lambro alla stazione di Somaglia, rimanendo in ogni caso inferiori al valore soglia. Come già detto le concentrazioni per il pozzo di Lodi, in cui nelle precedenti campagne si erano rilevati valori massimi di Pfos fino a 44 ng/l, non hanno superato i 20 ng/l nei successivi campionamenti.
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