LODI Vita da Oss in ospedale: «Quattro anni a Lodi, andare via un dolore grande»

Sonia Roma e Cristina Roatta insieme a una decina di colleghe della cooperativa Elior a casa in seguito alla delibera regionale che stoppa gli appalti: «Da parte nostra solo tanti ringraziamenti a tutti. Abbiamo dato e abbiamo ricevuto tanto in cambio. In corsia abbiamo lasciato il cuore»

Lodi

«In ospedale ho lasciato il mio cuore e ringrazio tutti. Ognuno mi ha dato qualcosa e ho imparato tanto». Per Sonia Roma, operatrice socio sanitaria della cooperativa Elior e una decina di colleghi, quella di ieri è stata l’ultima giornata di lavoro in ospedale. «Una giornata dura e difficile. Ho pianto tanto», commenta l’ex dipendente.

«Guardavo l’armadietto vuoto e piangevo, salutavo, andavo da una parte all’altra. Non sapevo più come ringraziare».

Sonia Roma e i suoi colleghi si occupavano dei trasporti intraospedalieri dei pazienti e quando l’assessore regionale al welfare Guido Bertolaso, alla fine del 2023, ha annunciato che i contratti con le cooperative sarebbero stati tagliati anche loro hanno capito che sarebbero stati coinvolti.

«L’abbiamo scoperto per caso prima ancora che ce lo dicessero perché è arrivato un Oss a dirci che ci avrebbe sostituiti - commentano la donna e la sua collega Cristina Roatta -. Ci siamo allarmate, abbiamo chiamato la responsabile e abbiamo saputo. Ci avrebbero avvisate da lì a poco. La coop a dire il vero ci ha proposto di andare a fare le pulizie, a Casale, ma senza la macchina e nel ruolo di mamma sarebbe stato scomodo e non abbiamo accettato. Così adesso dobbiamo cercare un altro lavoro. Senza non si può stare».

Quella di ieri però è stata soprattutto la giornata del grazie. L’Operatrice socio sanitaria Roma ha affidato i suoi sentimenti anche ai social: «Ringrazio ogni singola persona - ribadisce e ogni parola è condivisa dalla collega Roatta -. Ho lasciato il cuore all’ospedale di Lodi, amavo il mio lavoro. L’ospedale non c’entra. Hanno dovuto mettere in atto la norma. Ho lavorato in pronto soccorso, in sala operatoria, in emodinamica, ovunque ho lasciato il cuore, l’ospedale mi mancherà. Il contratto sarebbe scaduto a gennaio, poi hanno concesso la proroga e quello di oggi (ieri, ndr), dopo 4 anni, alla vigilia del primo maggio, è stato il mio ultimo giorno di lavoro. Ho dato tanto e gli altri hanno dato tanto a me».

E si vede: sotto il suo post su Facebook tanti anche i like dei pazienti, anche quello di una persona che ringrazia per la videochiamata fatta per metterlo in contatto con il papà ricoverato nel periodo più buio del Covid.

«Io non scorderò mai - ha scritto - quando hai fatto la videochiamata dal pronto soccorso per farmi vedere mio padre️. Ci hai reso felici....e non scorderò mai quando in stanza entravi tu...e dicevi...cappuccio e brioche ... grazie per questi gesti semplici, ma davvero importanti. Grazie Sonia”.

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