LODI Una corsa contro il tempo per l’apertura delle piscine del Belgiardino

L’obiettivo di inizio giugno si scontra con possibili problemi di tenuta delle vasche

È corsa contro il tempo per l’apertura delle piscine del Belgiardino, ma l’obiettivo di partire ai primi di giugno sembra già sul punto di sfuggire. Affidato l’incarico a Sporting Lodi per l’accensione degli impianti e le prove di tenuta delle vasche, gli uffici sono al lavoro per limare i dettagli degli eventuali interventi correttivi, mentre un professionista è al lavoro per il riordino di tutte le questioni aperte al centro, con particolare attenzione agli aspetti igienico-sanitari. Entro una settimana o 15 giorni già dovrebbero essere disponibili i risultati delle prove in corso. Alla società Sporting, per 3mila euro più Iva, è stato dato in affidamento diretto il compito di “accendere” gli impianti e mettere in esercizio le vasche. Scopo di questo prove è verificare la tenuta idraulica e il corretto funzionamento dell’impianto, compreso quello di filtrazione, dell’impianto natatorio. Dall’esito di queste verifiche si darà l’incarico per il successivo intervento di manutenzione per riparare e sistemare le cause delle perdite idrauliche, che in Comune danno per scontato di rilevare. Le ipotesi, già formulate nei giorni scorsi, sono due. Nel caso di problemi alle tubazioni, i lavori potrebbero essere più rapidi e dai costi contenuti. Nel caso invece il problema riguardasse le vasche in sé, allora l’intervento richiederebbe un esborso più corposo e tempi lunghi. In un caso o nell’altro, difficilmente prima di maggio, nella migliore delle ipotesi, le manutenzioni potranno essere effettuate, con il rischio che la stagione estiva al Belgiardino debba slittare di qualche settimana rispetto alla prevista apertura di inizio giugno, che rimane il periodo-obiettivo del Comune. L’anno scorso l’apertura arrivò a estate inoltrata, con ben tre bandi di gestione necessari per trovare un gestore. Quest’anno l’affidamento in gestione comprenderà l’impianto intero, gli spazi all’aperto e le vasche, ma anche il bar, l’anno scorso rimasto chiuso e inutilizzato. Proprio per questo uno studio tecnico-professionale dovrà «riordinare tutte le questioni aperte, a partire dagli aspetti igienico-sanitari», fanno sapere dal Broletto. A bilancio sono già stati stanziati poco meno di 200mila euro per i diversi interventi necessari, funzionali peraltro a mettere l’impianto in uso per questa e le prossime stagioni. «Le problematiche del Belgiardino sono complesse e molteplici – l’ammissione del Broletto -. L’ideale sarebbe procedere con un intervento di riqualificazione complessiva, che però sarà possibile studiare e mettere in atto solo una volta entrati in possesso definitivamente dell’area (di proprietà della Fondazione Ca’ Granda, che ha prorogato l’affitto alla fine del 2026, ndr ) e anche alla luce della situazione complessiva degli impianti della città, a partire dalla Ferrabini».

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