LODI Un nuovo appartamento per cinque minori stranieri

SOCIALE Cresce il numero dei giovanissimi nel progetto Sai

Un nuovo appartamento da cinque posti dedicati ai minori stranieri non accompagnati tra i 16 e i 18 anni a Lodi città. Sempre all’interno della sperimentazione dell’accoglienza Sai, con i posti che passano dunque da 45 a 50 nel capoluogo. È la novità in arrivo nei settori dell’accoglienza e in particolare per quella dei minori stranieri non accompagnati, tasto che era diventato dolente negli anni scorsi, per i costi in carico all’ente. Come spiega il Broletto, nel corso del 2023, si era arrivati 2 milioni e 525mila euro, da cui togliere però il rimborso del ministero da 100 euro al giorno, per 102 minori gestiti. Nel 2024, con il rientro del Comune alla gestione dei servizi del sociale in capo ad Acsi e la presenza del progetto Sai da 45 posti, i costi per l’ente sono stati di 373.857 euro. Ora, con la delibera approvata ieri, la giunta ha approvato l’ampliamento chiesto dalla cooperativa sociale Eureka della sperimentazione Sai Msna per il progetto di titolarità Acsi, aprendo un nuovo appartamento nel Comune di Lodi, con ulteriori cinque posti Sai. «Si tratta di un nuovo appartamento per l’educazione all’autonomia per minori stranieri dai 16 ai 18 anni e negli arrivi - spiega l’assessore al welfare del Comune di Lodi, Simonetta Pozzoli - sono prevalenti i minori in questa fascia di età. Il progetto Sai permette un’accoglienza integrata che non prevede solo vitto e alloggio, ma anche assistenza sanitaria e psicologica, insegnamento della lingua italiana e orientamento formativo per eventuale inserimento lavorativo. Per il Comune di Lodi il rientro in Acsi ha comportato di poter usufruire del servizio del Sai minori e questo ha comportato un notevole risparmio di spesa, ma anche di poter usufruire di un’equipe dedicata a questo tema presente in Acsi senza pesare sul lavoro delle assistenti sociali della tutela minori come in passato». Non tutti i minori stranieri non accompagnati, spiega ancora l’assessore, «sono collocati nel Sai sia perché talora i posti non sono sufficienti sia perché la giovane età del ragazzo e la sua situazione particolare dovuta alle difficoltà attraversate esige l’accompagnamento in un contesto di comunità. E a questo proposito occorre segnalare che la retta delle comunità educative giornaliera rimborsabile a oggi è di 100 euro al giorno, ma i costi delle rette applicate dalle strutture di accoglienza comportano già spese superiori al rimborso ministeriale che rimangono a carico del bilancio comunale». Secondo l’ultima rilevazione disponibile, sono 39 le presenze nel progetto Sai. I Paesi più rappresentati per numeri sono l’Egitto (6) e la Tunisia (5), seguiti da Gambia (4), Costa d’Avorio, Mali e Pakistan (3), Burkina Faso, Albania, Camerun, Marocco e Guinea (2) e da Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Somalia e Sud Sudan.

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