LODI Sul piatto ci sono 197mila euro
per sistemare l’area di Belgiardino

Continua il confronto tra Comune e la proprietà attuale per l’acquisto dell’area

I campi d’azione sono diversi. Da un lato le interlocuzioni con Fondazione Ca’ Granda per l’acquisto dell’area; dall’altro i confronti in corso con i tecnici per mettere mano, prima della prossima stagione, all’impianto, e renderlo di nuovo fruibile con un investimento che si attesta intorno a 197mila euro. La certezza è che il Comune di Lodi ha la disponibilità dell’area fino al 2026, tempo che sarà utilizzato per arrivare, è l’auspicio, a concludere l’acquisto e annettere definitivamente l’area al patrimonio comunale. Broletto al lavoro per il futuro a breve e lungo termine del Belgiardino, storica centro sportivo sul lungofiume, condiviso tra i Comuni di Lodi e Montanaso e di proprietà di Fondazione Ca’ Granda. Alla stagione estiva mancano pochi mesi e con il bilancio di previsione che sarà in aula mercoledì, l’amministrazione ha già previsto uno stanziamento di 197mila euro con l’intento di mettere mano alla struttura e rendere utilizzabile per tuffi e sport all’aperto, come di consueto. Lo scorso anno per arrivare a una gestione erano serviti tre bandi di gara, complici le condizioni dell’impianto e i corposi interventi necessari, giudicati troppo onerosi da possibili gestori, per arrivare ad una partenza dell’attività, arrivata a luglio inoltrato. In commissione Ambiente e territorio, a fronte delle richieste di delucidazioni arrivate dai banchi della Lega, l’assessore a lavori pubblici e patrimonio Gianluca Scotti ha chiarito che il Comune ha già acquisito una stima del valore delle aree - in sostanza sono due, quella boschiva e quella occupata dall’impianto vero e proprio - e che le interlocuzioni sono in corso con la proprietà che non si è espressa sulle aspettative economiche della mediazione. Il Comune, nelle more del contratto di locazione che è scaduto, ha ottenuto la disponibilità dell’area fino al 2026 ed è pronto a investire, tanto che è già stato affidato un incarico tecnico per le ipotesi di riordino dell’area, con l’idea di partire a breve e arrivare ad un bando appetibile per la gestione.

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