Lodi, si pensa a un accordo con l’Università per salvare il Parco tecnologico

Sfuma invece l’ipotesi di una collaborazione con l’ospedale

Lodi

Allo studio in Comune a Lodi c’è la possibilità che sia l’università a condurre l’operazione di acquisto totale o parziale della sede di Cascina Codazza, garantendo in questo modo un futuro alla struttura creata per il polo di ricerca del Parco Tecnologico Padano. I nove milioni di Regione Lombardia resteranno anche nel 2023 a disposizione del salvataggio. Lo ha confermato, spiegando le attività in corso, il sindaco Andrea Furegato nel corso della discussione di consiglio comunale relativa alle partecipate del Comune. È stato l’ex sindaco Sara Casanova a sollecitarlo sull’argomento: «Vorrei capire che cosa si sta facendo per il Parco Tecnologico Padano, e se i 9 milioni di Regione Lombardia saranno ancora disponibili e in che termini. Nel 2017 avevamo tirato una riga sul passato, affidando a una società esterna il compito di certificare i debiti del Parco accumulati dal 2015 al 2017, quando comune e provincia erano guidati dal centrosinistra, e poi creando Ptp Science Park per ridare centralità a una struttura strategica per il territorio. Oggi invece lo si sta solo portando a una lenta morte».

Il sindaco Andrea Furegato ha voluto spiegare la situazione. «La Fondazione Parco Tecnologico è destinata alla composizione negoziata della crisi o in subordine al concordato perché il bilancio 2021 ha certificato un patrimonio negativo. Di fatto la situazione non è diversa da sei mesi fa, da un anno fa o da due anni fa. Ptp Science Park da sola non può sostenere tutta la struttura. Regione ha messo a disposizione 9 milioni di euro, e stiamo cercando di capire come si possano utilizzare. Si era puntato a un’intesa con Asst, ma si è rivelata non praticabile. E allora, anche lavorando con l’assessore regionale Pietro Foroni, stiamo provando a trovare una soluzione diversa». Soluzione che passa dall’Università. «Regione Lombardia ci ha confermato che i 9 milioni di euro stanziati per il 2022 resteranno anche nel 2023 sul salvataggio del Parco Tecnologico, con la possibilità che siano indirizzati anche ad altri enti pubblici – ha concluso Furegato -. L’ipotesi è che l’Università acquisti in parte o in toto la sede: è una partita molto delicata, con tanti aspetti da valutare da parte di tutti, ma sarebbe una soluzione perfetta, in continuità con l’accordo di programma che fu definito su quell’area e con la vocazione stessa dell’area. Molto più che non portarci l’ufficio tecnico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA