LODI «Serve un argine contro la peste
che può infettare cinghiali e maiali»

Il contagio da Psa rappresenta un pericolo da circa un anno

Un incontro sulla nuova normativa di biosicurezza negli allevamenti suini per cercare di arrestare e arginare il fenomeno della Psa, la peste suina africana, fenomeno comparso da circa un anno e che sta rappresentando un vero spauracchio per gli allevatori locali. Il tavolo di confronto con operatori del settore, allevatori e vertici della sanità lombarda si è tenuto ieri negli uffici della Coldiretti in via Haussmann. Al workshop dedicato alla Biosicurezza nell’allevamento suino, introdotto da Umberto Bertolasi, direttore della Federazione interprovinciale Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, e a cui ha preso parte anche il presidente Alessandro Rota, ha fatto da relatore Mario Chiari, di unità operativa veterinaria di Regione Lombardia. «Già da tempo, da parte di voi allevatori, ci sono pervenuti alcuni segnali di preoccupazione circa questo decreto legge che prevede specifici requisiti da adottare negli allevamenti suini al fine di limitare il più possibile il contagio da virus, e quindi abbiamo convenuto fosse importante analizzare assieme queste normative» ha spiegato Bertolasi. «Le norme previste dal decreto del 17 febbraio, convertito poi in legge a luglio - ha detto Mario Chiari - , sono state pensate non per complicare la vita degli allevatori ma per aiutare tutto il sistema a prevenire ed a limitare i casi di diffusione di Psa».

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